Tensioni a destra, Quagliariello: "Berlusconi si fa annettere da Salvini, l'area liberale la facciamo noi"
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Tensioni a destra, Quagliariello: "Berlusconi si fa annettere da Salvini, l'area liberale la facciamo noi"

il senatore vicepresidente nazionale di Coraggio Italia: "Berlusconi non ha voluto creare una classe dirigente interna all'altezza di ricevere la sua eredità politica e ora non vuole l'estinzione"

Gaetano Quagliarello
Gaetano Quagliarello
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20 Agosto 2021 - 19.56


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C’è da aspettarsi una destra che nei prossimi mesi sarà impegnata più a combattersi tra loro stessi che verso gli altri.

”La scelta di Berlusconi è motivata dall’evitare l’estinzione della sua eredità politica. Ma sarebbe un’annessione da parte della Lega. La componente liberale del centrodestra stiamo cercando di rifondarla noi”. Lo dice in un’intervista all’Huffington Post il senatore Gaetano Quagliariello, vicepresidente nazionale di ‘Coraggio Italia’, a proposito dell’ipotesi di federazione fra Lega e Forza Italia.

”Rispetto a quando nacque il PdL – dice Quagliariello – le condizioni sono completamente diverse. All’epoca erano molto più favorevoli perché c’era una spinta evidente verso il maggioritario e un bipolarismo di fatto, eppure quell’esperimento fallì. Oggi la strada per una federazione o un partito unico di centrodestra sarebbe assai più ardua. Il contesto è assai meno maggioritario, le identità dei partiti sono fragili e quasi inesistenti, e la logica centripeta è già interpretata dal governo Draghi”.

La Lega di Salvini, per il vicepresidente di ‘Coraggio Italia’, ”tiene insieme Giorgetti e Garavaglia con Borghi e Bagnai, ma non sono integrabili. E non è chiaro quale delle due anime prevarrà alla fine. Come non è univoco l’atteggiamento internazionale, che è centrale: la domanda di oggi, partendo dalle parole di Giuseppe Conte, è se si sta con i talebani o con l’Occidente”. Inoltre, per Quagliariello ”c’è un evidente problema di rapporti di forza tra Lega e Fi”.

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Se dunque la scelta di Berlusconi ”ha una sua razionalità”, perché ”a torto o a ragione egli non ha voluto creare una classe dirigente interna all’altezza di ricevere la sua eredità politica e adesso è di fronte al bivio tra l’estinzione e il conferimento di quel patrimonio storico a qualcosa in cui possa mantenere una certa influenza”, la ricostruzione dell’area liberale del centrodestra ”richiede un percorso ben più faticoso, che vada oltre un’annessione o una fusione a freddo. E’ la strada che abbiamo scelto noi – dice Quagliariello all’Huffington Post -: la rifondazione di un’area liberale dal basso per aggregazioni successive. L’auspicio è che continui ad allargarsi”.

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