Una presa di posizione netta che ci auguriamo possa avere un seguito anche a livello nazionale.
“Sì al Green Pass nei luoghi di lavoro”, dice il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico.
I sindacati sono contro il Green pass obbligatorio per entrare nel posto di lavoro a meno che non lo stabilisca una legge. Tridico, invece, si dice favorevole “senza dubbi”.
“È una mia personalissima opinione, ma come professore universitario mi farebbe piacere che il mio rettore mi dicesse: senza il Green pass non puoi entrare in aula perché rischi di contagiare gli studenti”, evidenzia il presidente dell’Inps, che nell’intervista fa anche il punto sull’occupazione.
“C’è un boom di nuovi rapporti di lavoro rispetto all’anno scorso, il livello più basso di ricorso alla cassa integrazione da quando è scoppiata la pandemia e non ci sono i temuti e terribili licenziamenti di massa”, evidenzia Tridico.
“I nostri sono dati amministrativi reali, non survey, analisi di dati. E ci dicono che i flussi contributivi, cioè i contributi che imprese e lavoratori versano all’Istituto, sono aumentati dell’8 per cento nel semestre tra gennaio e giugno 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. È un trend che ci permette di dire che a fine anno le entrate contributive, al netto di nuove chiusure che ovviamente nessuno si auspica, ritorneranno ai livelli pre Covid”, aggiunge.
“In termini di nuovi rapporti di lavoro – spiega – parliamo di oltre 400 mila nuovi occupati nel primo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. C’era molta preoccupazione per lo sblocco dei licenziamenti nell’industria ma non c’è stata assolutamente alcuna corsa a licenziare. C’è, piuttosto, un rimbalzo di nuovi rapporti di lavoro con una forte accelerazione. Stiamo assistendo a un veloce assorbimento della cassa integrazione. A luglio si è registrato il livello più basso di ore di cassa integrazione autorizzate: 170 milioni contro i 500 milioni del solo mese precedente”.