Non è Matteo Salvini se non si accoda al resto dell’Europa fascista o non fa dichiarazioni che strizzano l’occhio alla parte più violenta della sua tifoseria, cercando anche accordi con alcune dittature per trovare soluzioni alla situazione in Afghanistan.
“Spero che nessuno, come Conte, speri di dialogare con i talebani come fossero persone normali e tranquille. Erano e rimangono assassini e io a ragionare con degli assassini non ci sto”.
Lo dice il leader della Lega, incontrando i cronisti a Roma.
“Si deve ragionare con governi riconosciuti in Pakistan, Russia, Cina o Turchia”, ha aggiunto.
Salvini ha avuto un “lungo e cordiale incontro” con l’ambasciatore dell’Afghanistan in Italia, Khaled Ahmad Zekriya sui temi della difesa della democrazia, dei diritti, delle libertà e della Costituzione, l’esigenza di non offrire alcun riconoscimento per Talebani o Emirato Islamico, la determinazione a contrastare ogni forma di terrorismo, violenza ed estremismo. Incontro anche con l’ambasciatore del Pakistan in Italia, Jauhar Saleem.
Al centro del colloquio, la partecipazione del Pakistan al G20 su invito della presidenza italiana, il coordinamento tra Islamabad e Roma sul da farsi in Afghanistan, lotta al terrorismo e cooperazione internazionale.
Per i profughi afgani “l’Italia farà la sua parte, ma penso che altri Paesi occidentali debbano fare la loro” sostiene dice Matteo Salvini, segretario della Lega, incontrando i cronisti alla periferia di Roma.
“In questi minuti sbarcheranno dei migranti a bordo di una nave norvegese. L’Italia non è il campo profughi del mondo. Abbiamo già i nostri problemi, farci carico dell’accoglienza di chi rischia la vita in Afghanistan sì, ma bisogna aiutare tutti i Paesi vicini ad accogliere chi scappa, perché per arrivare dall’Afghanistan a Roma si attraversano tanti Stati”.
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