Incredibile Ceccardi: "Impossibile integrare gli afghani, sono musulmani e di bassa scolarizzazione"
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Incredibile Ceccardi: "Impossibile integrare gli afghani, sono musulmani e di bassa scolarizzazione"

L'europarlamentare della Lega attacca la regione Toscana e i sindaci di sinistra e usa parole gravissime che trasudano arroganza e xenofobia politica"

Susanna Ceccardi con Matteo Salvini
Susanna Ceccardi con Matteo Salvini
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25 Agosto 2021 - 10.48


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La xenofobia ce l’hanno politicamente nel sangue che ormai non fanno più nemmeno caso alle parole brutali peggio delle oppressioni dei talebani dalle quali tanti disperati stanno tentando di fuggire.
 “Com’era purtroppo facile da prevedere, i buoni propositi della Giunta regionale si sono subito scontrati con la realtà. In questa primissima fase si scopre, guarda un po’, che mancano strutture, soldi e progetti”.

Così Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, commenta la situazione dell’accoglienza dei rifugiati afghani in Toscana.

“Mentre Giani, Nardella, Biffoni e gli altri sindaci del Pd sono bravissimi e disponibilissimi a parole- aggiunge- nei fatti preferiscono scaricare la questione sulle città amministrate dal centrodestra, vedi Montecatini e Chianciano”. Secondo Ceccardi “quanto accaduto a Chianciano è grottesco visto che il sindaco, Andrea Marchetti, come quello di Montecatini, Luca Baroncini, ha appreso solamente dai giornali che avrebbe dovuto accogliere una parte della prima tranche di rifugiati, che poi ieri sera non sono arrivati e che, tuttora, non è dato sapere se e quando arriveranno. Ricordo al presidente Giani che interagire con primi cittadini di colore politico diverso dal suo rientra pienamente nell’esercizio delle sue facoltà. Per una volta lasci da parte il suo solito opportunismo, comunichi in maniera istituzionalmente chiara e diretta”.

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L’europarlamentare leghista, pur ricordando il generale coinvolgimento emotivo per la tragedia umanitaria, invita a essere realistici: “La Toscana- accusa- non è assolutamente pronta a reggere l’impatto di una larga accoglienza, che andrebbe a insistere su un sistema già saturo, in termini di posti, e dalle ricadute economiche molto pesanti. Nel sistema Sai, un milione di euro l’anno sono sufficienti per appena 50 persone, nell’oggettiva difficoltà, se non impossibilità, di integrarle nella nostra società: stiamo parlando di uomini e donne musulmani che scappano da un Paese dai livelli di scolarizzazione più bassi al mondo”.

 

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