Da Meloni volgarità contro il reddito di cittadinanza: "È metadone di stato..."
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Da Meloni volgarità contro il reddito di cittadinanza: "È metadone di stato..."

L'estremista di destra al Festival Ambrosetti a Cernobbio: "Non è mantenendo le persone nella situazione di difficoltà che si migliora la loro condizione ma è creando le condizioni per uscirne".

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
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5 Settembre 2021 - 10.38


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Parole politicamente volgari verso una misura che ha certamente molti limiti ma che ha affrontato il problema degli indigenti che altrimenti sarebbero rimasti abbandonati.

Detto questo paragonare le persone che ricevono il reddito ai drogati non è una cosa accettabile, nemmeno usando una metafora.

“Non sono d’accordo con Giuseppe Conte che il reddito di cittadinanza sia una buona misura, non lo è: è metadone di Stato, non penso affatto sia una misura di sviluppo. Non è mantenendo le persone nella situazione di difficoltà che si migliora la loro condizione ma è creando attorno a loro le condizioni per uscirne”.

Così Giorgia Meloni, intervenendo al Festival Ambrosetti a Cernobbio.

Ma dimentica che in questi decenni sono stati inondate di denaro le imprese con il risultato che, spesso e volentiere, quei sostegni hanno arricchito chi era già ricco ma non hanno incido sull’occupazione se non in parte minima.

La svolta presidenzialista

 “Bisogna uscire dalla repubblica parlamentare perché il parlamentarismo all’italiana è diventato un pantano che consente ai partiti di considerare le istituzioni come se fossero roba loro”., ha aggiunti la leader di Fdi.

“Io sono – ha proseguito – per un sistema presidenzialista, semi-presidenziale alla francese, cioè rapporto diretto rappresentante-rappresentato, un’efficacia efficienza della politica centrale che sia in grado di dare risposte. Sono poi per una legge elettorale maggioritaria e per l’abolizione delle liste bloccate”.

Le ragioni del ritardo dell’Italia, ha spiegato la Meloni, “sono tutte riconducibili a un unico grande problema che è la debolezza della politica: abbiamo una politica presentista che ha bisogno di fare cassa sul consenso immediatamente e rinuncia a programmare e a investire sui risultati futuri, è un problema di assenza di visione non solo di risorse”.

“E la debolezza della politica come si risolve? – ha proseguito il leader di Fdi nel suo intervento – Io farei una cosa più rivoluzionaria: noi quest’anno abbiamo avuto il quarto dato peggiore del Pil dalla storia d’Italia ma gli altri tre erano riferiti alla guerra mondiale. Oggi siamo in una guerra ma non stiamo facendo la rivoluzione che una guerra richiede e credo che vada fatta una cosa ancora più profonda: bisogna uscire dalla repubblica parlamentare perché il parlamentarismo all’italiana è diventato un pantano che consente ai partiti di considerare le istituzioni come se fossero roba loro”.

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