Una nota che, a ben vedere, è un segnale alla fronda interna, ossia a coloro che nel Pd hanno sostenuto che il mandato di Letta come segretario dovesse essere ridiscusso all’esito dei risultati delle prossime amministrative.
Ma è arrivata una doccia fredda. Ed è un peccato che mentre ci sono le possibilità di rilanciare un fronte ampio e plurale progressista continuino i posizionamenti per fazioni dentro al partito democratico.
“Sulla modifica della norma dello Statuto del Partito Democratico concernente la scadenza del mandato del Segretario e dell`Assemblea nazionale, si leggono interpretazioni del tutto fantasiose e prive di qualsiasi ancoraggio alla realtà. Molto semplicemente, il testo dell`articolo dello Statuto che disciplina la ‘durata dei mandati del Segretario e dell`Assemblea nazionale’ è rimasto del tutto identico, tranne che per la modifica della numerazione dei commi a cui si fa rinvio per disciplinare il caso di cessazione anticipata dal mandato, necessaria per adeguare lo Statuto a precedenti modifiche statutarie”. E’ quanto si legge in una nota della segreteria del Partito democratico.
“Di conseguenza – prosegue la nota – la data di scadenza del mandato dell`attuale segretario nazionale rimane immutata (17 marzo 2023), così come i termini e le modalità di indizione del nuovo congresso per l`elezione del segretario e dell`Assemblea”.
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