La battaglia al Green pass sul luogo di lavoro è appena stata persa da Salvini e la Lega, che fino a poco fa pontificavano sul fatto che questo strumento limitasse la libertà delle persone.
Lo vadano a chiedere a chi l’ha usato veramente (nei luoghi chiusi come i ristoranti, fino adesso) se questo causa effettivamente dei problemi: tutti risponderanno di no, perché è l’unico modo per ricominciare a vivere in sicurezza.
Ma forse il problema della Lega è dover mnteere una posizione complottista agli occhi di una fetta di elettorato.
Matteo Salvini si fidi dei suoi governatori, quelli che “negli ospedali ci vanno e quindi sanno che i non vaccinati sono la stragrande maggioranza dei ricoverati in terapia intensiva”.
Così Giovanni Toti, presidente della Liguria e leader della formazione di centrodestra Coraggio Italia. “Vedremo cosa faranno gli esponenti della Lega in Consiglio dei ministri.
Questo è quello che conta. Se le esternazioni di Salvini”, che frena sull’astensione sul Green pass, “fossero il risultato di un calcolo politico, sarebbero a mio avviso un calcolo sbagliato”, commenta Toti.
“Gli italiani, lo confermano anche i sondaggi, vorrebbero l`obbligo vaccinale, figuriamoci se non sono favorevoli a un uso più largo del green pass. La priorità, in questo momento, è la sicurezza che passa dalla sicurezza nei luoghi di lavoro e ovunque sia possibile”, aggiunge il presidente della Regione Liguria.
Alla base delle posizioni di Salvini potrebbe esserci anche una competizione con Fratelli d`Italia, che ha un bacino elettorale simile a quello della Lega. “Che in vista delle scadenze elettorali si inneschi una competizione tra partiti vicini, è fisiologico ed è comprensibile”, commenta Toti.
“Ma dubito che competere sull`estensione del green pass sia una tattica vincente sotto il profilo del consenso. E in ogni caso Lega e FdI sono l`architrave di un centrodestra che si candida a governare il Paese dopo Draghi. Le rispettive classi dirigenti devono dimostrare di averla una cultura di governo, non possono farsi determinare dagli umori dei social. Va detto che sul green pass si sono create posizioni trasversali non solo nella Lega, ma anche in altre culture politiche: Cacciari è contrario in nome di un principio di libertà”.
A questo proposito, Toti spiega che “l`idea che si difenda la libertà non estendendo l`obbligo di green pass è frutto di un grande equivoco”: “l`alternativa non è tra l`obbligo di esibirlo o la libera circolazione, ma tra l`obbligo di esibirlo e un nuovo lockdown con le relative limitazioni”, sottolinea.