Mastica amaro perché la sua battaglia contro il green pass è stata perdente e perfino i suoi amministratori della Lega lo hanno lasciato solo.
E lui cerca di farsene una ragione: “Sarà la storia e non la politica a dire se il green pass era lo strumento giusto o meno perché in altri Paesi europei che non sono governati da alieni, gente strana o no vax, il dibattito non esiste. Però, noi siamo parte di questo governo, abbiamo migliorato questo strumento, il 95% delle terapie intensive è fortunatamente vuoto. Sono ottimista per tutto”.
Così Matteo Salvini, oggi pomeriggio a Genova, in un punto stampa a un gazebo per la raccolta firme sul referendum della giustizia.
In più, dice cose inesatte perché anche in altri paesi il Green pass è stato avallato, tanto che in Francia ci sono state anche alcune manifestazioni.
Ciò che conta di più è che un po’ dappertutto la linea sovranista sia stata superata.
Obbligo di Green pass anche per parlamentari e consiglieri? – “Ovvio, se la politica impone un lasciapassare agli altri lavoratori, i politici devono essere i primi a rispettare queste regole. Non è possibile chiedere il green pass all’operaio di Fincantieri e pretendere di andare tranquilli in Regione o in Parlamento”.
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