Letta ci “riprova” e, con una leadership più solida e stabile, quella di Conte, cerca di riprendere e rafforzare il filo dell’alleanza con i 5 Stelle che rischiava di rompersi a causa delle tensioni fra i partiti.
“Il rapporto con Conte è positivo e dove c’è, l’alleanza Pd-M5s funziona benissimo. Dove siamo uniti è meglio che dove siamo soli. Anche il mio collegio è il tentativo di una coalizione più ampia”. Lo dice Enrico Letta in una intervista pubblicata sul secondo numero del settimanale Tpi in edicola da domani, venerdì 24 settembre.
“Sono tornato da Parigi perché non condividevo la narrazione per cui la vittoria della destra, di questa destra, fosse inevitabile, un fatto irreversibile. E oggi ne sono ancora più convinto. Non è un destino inevitabile, tutt’altro -spiega il segretario del Pd-. Nessun eccesso di ottimismo, è la sensazione che mi restituisce il Paese, mentre lo sto girando. Il fatto più importante è che non si può uscire da questa pandemia a destra: cambiano tutti i paradigmi, oggi solidarietà, coesione sociale e investimenti pubblici tornano il cuore, il centro, delle scelte della politica”.
“Ancora non so quel che potrà accadere nella politica nazionale, tra le amministrative e il Quirinale. Ma so che vinceremo le prossime politiche e che dopo il Covid ci riprenderemo dalla destra la parola più bella che ci ha scippato in questi anni: libertà. Anzi, ‘liberazione'”, dice ancora Letta.