“Partiamo da Roberto Gualtieri. Ha definito un errore inviare i consiglieri da un notaio per far decadere il sindaco. Ma il Pd ha ricandidato sia alle Regionali che alle Amministrative gli stessi che mi tradirono”. A dirlo, in un’intervista a La Repubblica, l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino.
“Gli elettori dem hanno apprezzato le scelte che feci da primo cittadino: la chiusura della discarica di Malagrotta, la pedonalizzazione dei Fori e di Piazza di Spagna, la ripresa dei lavori e l’apertura della Metro C, la meritocrazia nelle scelte della classe dirigente – ha aggiunto -. Invece la leadership del Pd non ha mai apprezzato la mia libertà intellettuale. Quanto a Raggi, il mio non è un endorsement”.
E in un’intervista al Fatto Quotidiano, Marino ha elencato le priorità per Roma: “Trasporti, rifiuti, sicurezza, disegno urbano e archeologia”. Interpellato sul premier Mario Draghi dice: “ha un curriculum straordinario. Le sue scelte possono essere valutate e criticate, e la stampa lo deve fare, ma non c’è dubbio che goda di una solida credibilità internazionale. Lo percepisco anche qui negli Stati Uniti e questo fa bene all’ Italia. Rimane però il fatto che, sebbene sia una Repubblica parlamentare in cui è il presidente della Repubblica a indicare il presidente del Consiglio, l’Italia non ha un primo ministro espressione del voto popolare dal 2008″.
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