Landini avverte: "Serve una legge che fermi le aziende quando non sono rispettate le norme di sicurezza”
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Landini avverte: "Serve una legge che fermi le aziende quando non sono rispettate le norme di sicurezza”

Il segretario Cgil dopo le sei morti bianche di ieri: “La serie degli incidenti dimostra l’urgenza di agire. Qualità del lavoro, salute e sicurezza devono diventare una priorità nazionali”

Maurizio Landini
Maurizio Landini
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29 Settembre 2021 - 10.31


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Più sicurezza sul lavoro per evitare che tante famiglie evitino di piangere delle morti bianche che si potevano evitare.

“Serve una norma che fermi le aziende sino a quando non sono ripristinate le norme di sicurezza”.

Così il segretario della Cgil Maurizio Landini commenta le sei morti sul lavoro in un solo giorno e chiede che governo prosegua il confronto con i sindacati in merito alla prevenzione avviato lunedì con “progressi veri”.

Perché, spiega, “la serie degli incidenti dimostra l’urgenza di agire. Qualità del lavoro, salute e sicurezza devono diventare una priorità nazionali”. Per il segretario della Cgil “vanno aumentati i poteri ispettivi e le sanzioni. Con Draghi abbiamo condiviso la necessità che nelle imprese che non rispettano norme, o che sono soggette a incidenti, le attività possano essere sospese sino a che non si ripristinino le condizioni di sicurezza. Questo vuol anche dire, da subito, effettuare migliaia di nuove assunzioni negli ispettorati del lavoro, nelle Asl e servizi territoriali. Inoltre, è necessario rafforzare il vincolo della formazione per i datori di lavoro. L’incidente di Pieve Emanuele avviene nell’ambito di un appalto e, troppo spesso, le vittime sono lavoratori precari o neoassunti. Non si può restare a guardare”.

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E ribadisce la richiesta di una patente a punti della sicurezza aziendale: “Il governo si è reso disponibile a lavorarci a partire dal coordinamento delle banche dati. Abbiamo condiviso più ampi poteri ispettivi e sanzioni per chi non rispetta le regole. Nessuna azienda deve rimanere senza rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza. Il nodo è prevenzione e formazione. La sicurezza deve essere considerata un investimento, non un costo”. La chiave è lo stop delle aziende fuori norma: “Senza sicurezza non si può lavorare”.

 

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