Calenda: "Gualtieri ostaggio e Raggi disastrosa, vinco sicuro"
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Calenda: "Gualtieri ostaggio e Raggi disastrosa, vinco sicuro"

Il candidato sindaco di Azione parla a tutto campo a ridosso delle elezioni comunali a Roma

Carlo Calenda
Carlo Calenda
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30 Settembre 2021 - 19.22


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Sicuro di sè come non mai, Calenda si gonfia il petto d’orgoglio e dà per spacciati i suoi avversari nella corsa al Campidoglio.
“Raggi disastrosa, Michetti fugge, Gualtieri ostaggio dei capibastone del Pd. Vinco sicuro”, questa in sintesi, la visione della campagna elettorale romana del candidato sindaco Carlo Calenda.
“Gualtieri è una bravissima persona ma questa non è una questione personale. Come europarlamentare è stato ottimo. Come ministro invece ha fatto alcune cose buone e altre meno, come i ristori alle partite Iva, il cashback o il bonus vacanze.
Ma il fatto è che a Roma sarebbe ostaggio di Bettini, Astorre e Mancini, il triumvirato della conservazione capitolina. La classe dirigente del Pd che certamente non vuole cambiare la città”, ha sottolineato il leader di Azione – come rivela un’anteprima dell’intervista pubblicata sul nuovo numero del settimanale di The Post Internazionale -, in edicola da venerdì 1 ottobre.
“Michetti – continua Calenda – faceva lo speaker radiofonico a Radio Radio dicendo banalità di ultradestra. Ora fugge sempre, e ha dato buca persino alla Meloni a Ostia. So che la Meloni si dovrebbe augurare che perda, altrimenti diventa un disastro nazionale. Ma non c`è problema perché sono convinto di batterlo.
Si risolve così”.
“Sono l`unico candidato che ha fatto 340 giorni di campagna elettorale e che è stato almeno due volte in tutti i quartieri, anche i più periferici – rivendica Calenda – posso parlare delle aiuole di Ponte di Nona e del pedaggio sull`A24 che deve pagare chi vive a Roma e va a lavorare, del tunnel di Gregna, dell`acqua corrente che manca a Monte Migliore. Delle vedette di San Basilio…Ho parlato con i cittadini e con le associazioni che si sono dovute sostituire alle istituzioni assenti. Gualtieri e Michetti no”.
Il candidato Calenda è un fiume in piena: “Un pezzo del sindacato non vuole cambiare nulla nelle municipalizzate. Quindi la Raggi e Gualtieri non vogliono cambiare nulla. Hanno paura di perdere il voto organizzato”. E
ancora: “Se sfogli le 2mila pagine del mio programma l’inceneritore lo trovi. Se cerchi in quello della Raggi e di Gualtieri no. E così capisci”.
Con un avvertimento: “Il M5S è già pronto a convergere sul Pd al ballottaggio. Per questo chi vuole cambiare deve votare me”.
Una precisazione anche: “Bertolaso non farà il mio vicesindaco.
La mia idea è che sarebbe una grande risorsa sulle emergenze e i grandi progetti che Roma dovrà affrontare: rifiuti e Giubileo. La città è in una tale condizione di abbandono che avremo bisogno anche di una destra perbene e capace, di persone come lui”.
Nell’intervista a Tpi c’è spazio anche per l’amarcord: “A 16 anni sono diventato padre e lavoro da quando ero ragazzo .. Vendevo polizze assicurative a domicilio. Ha presente quei molestatori che mettono il piede nella porta per convincere le signore? Ecco, quello ero io: grande scuola”.
E infine, i conti: “Per la campagna elettorale ho speso più o meno 313mila euro. I finanziatori sono Bombassei, Guzzini, Rocca, Garavoglia, Antonio D`Amato…Non c`è nulla di male. Tutto dichiarato, certificato, trasparente”.
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