Meloni si agita e cerca alibi ma non condanna nazismo e fascismo
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Meloni si agita e cerca alibi ma non condanna nazismo e fascismo

La capa di Fratelli d'Italia continua a parlare di una inchiesta a orologeria e a fare vittimismo. Ma dimentica che il problema è lei che candida i nipoti di Mussolini a caccia del voto fascista

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3 Ottobre 2021 - 09.58


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Tante chiacchiere, tante scuse, tanti giri di parole e tanto vittimismo pur di non dire in maniera chiara e semplice quello che si dovrebbe dire: il fascismo fu una dittatura criminale che ‘non ebbe meriti’ (citazione da Mattarella). Che non è esistito un fascismo buono ma che il fascismo fu il male assoluto perché tolse la libertà agli italiani, uccise e incarcerò gli oppositori, emanò le vergognose leggi razziali e portò l’Italia nella catastrofe della guerra combattendo a fianco della Germania nazista nella difesa di un progetto politco folle e criminale.

Ma può Giorgia Meloni dire una cosa del genere?

No. Però ci gira intorno:  “Non sono una persona abituata a nascondersi, non voglio farlo neanche stavolta. Banalmente, perché non c’è niente di cui mi debba vergognare. Quello che penso è che, per quanto si possa fingere di non vederlo, era tutto studiato, scientificamente, a tavolino. Non da Fanpage, ma da un intero circuito, o circo, se vogliamo”.
Così la leader di Fdi Giorgia Meloni in un video diffuso sui social passa al contrattacco sulla vicenda legata al servizio di Fanpage trasmesso da Piazzapulita e relativo alla condotta di alcuni esponenti di Fdi nella campagna elettorale per le elezioni comunali di Milano.

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“Tre anni di giornalista infiltrato, 100 ore di girato, dalle quali vengono estrapolati 10 minuti di video tagliati e cuciti arbitrariamente, piazzati in prima serata a due giorni dalle elezioni in modo tale che finissero sui giornali nel giorno di silenzio elettorale. Quando loro possono parlare di te e tu non puoi difenderti, quando le persone devono decidere se votarti o no il giorno successivo, perché oggi si vota”, dice Meloni.

 “Ho chiesto a Fanpage di avere l’intero girato di queste 100 ore per sapere esattamente cose siano andate le cose e come si siano comportate le persone coinvolte per agire di competenza. Il direttore di Fanpage ha risposto che la mia richiesta è oscena. Cosa c’è che non si può mostrare in quei video? Cosa c’è che non devo vedere?”. .

“Io continuerò a fare questa richiesta all’infinito, perché oscena è la risposta del direttore di Fanpage. Capiamoci: le immagini hanno colpito anche me, chiedo quei video anche e soprattutto per andare a fondo nella vicenda perché dalle nostre parti siamo parecchio rigidi sulle regole di comportamento dei nostri dirigenti”, prosegue.

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“E’ giornalismo quello che non lavora per documentare eventuali comportamenti illeciti ma per istigarli reiteratamente in attesa famelica di un passo falso? E’ deontologia montare i pezzi a proprio piacimento e rifiutare di mostrare quanto accaduto senza i tagli, pretendendo che si dia per buono il montaggio fatto da persone schierate? E’ legittimo far uscire scientificamente questo materiale a due giorni dalle elezioni senza che tu abbia il tempo per difenderti? Avete raccolto materiale per 3 anni e lo fate uscire a 2 giorni dal voto, che strana coincidenza. E’ giusto il linciaggio che si sta facendo di un intero partito sulla base di una ricostruzione chiaramente parziale?”. 

Il video

 

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