Il New York Times, dopo dell’annuncio dei risultati del voto nella capitale ha sottolineato che “Gli elettori hanno clamorosamente bocciato” il tentativo di Virginia Raggi di farsi rieleggere sindaco di Roma.
Al ballottaggio andranno Enrico Michetti e Roberto Gualtieri. Raggi, tra i big, ha chiuso al quarto posto, alle spalle di Carlo Calenda. Il Nyt sottolinea che l’esponente del M5S, “salita al potere cinque anni fa promettendo un cambiamento, non è stata in grado di arginare il degrado dei servizi e della qualità della vita, che sono diventati un segno distintivo della capitale”.
Al contrario, ha proseguito il Nyt, la Raggi – che è stata la prima donna a governare Roma e il sindaco più giovane – “è stata associata al declino della città, guadagnandosi – insieme al suo partito – una reputazione di incompetenza a livello nazionale”.
La Raggi, insiste il giornale americano, “un tempo era un punto luminoso nel firmamento dei Cinque Stelle, un partito anti-establishment che aveva incantato gli italiani che erano stanchi della classe politica del Paese”.
“Ma i problemi della città si sono accumulati sotto il suo sguardo”, ha evidenziato il Nyt, “così come la spazzatura non raccolta, che ha attirato stormi di gabbiani, corvi e persino cinghiali affamati. Un’epidemia di buche non vede soluzioni all’orizzonte. Gli autobus pubblici hanno preso fuoco e alcuni ciclisti si sono lamentati del fatto che le piste ciclabili create dal sindaco fossero pericolose e mal tenute”.
C’è spazio anche per ricordare le fiamme che sabato sera, alla vigilia del voto, hanno avvolto il Ponte di Ferro.
“Gli esperti stanno ancora indagando sulle cause – ha spiegato il giornale – ma la metafora della Roma che brucia non è sfuggita ai critici della Raggi”.
Rimarcando il calo dell’affluenza alle urne, con solo il 48,8% dei romani che si è recato a votare, circa il 10% in meno rispetto a cinque anni fa, il Nyt afferma che “il destino della Raggi è stato, in parte, un riflesso di quello del suo partito”, in calo di consensi a livello nazionale. A Roma la “disillusione” nei confronti della sindaca è stata causata anche dal fatto che “non è riuscita a costruire una squadra forte, sostituendo spesso gli esponenti di alto livello, il che ha paralizzato le decisioni amministrative”.
“La Raggi – ha concluso il Nyt – potrebbe aver perso il lavoro, ma ha ancora potere all’interno dei Cinque Stelle, dopo essere stata eletta il mese scorso nell’organo direttivo. E a 43 anni è ancora giovane”.
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