L’ex missina ha dato la colpa della batosta elettorale della destra alle inchieste che hanno fatto emergere che dietro le quinte tra dirigenti e militanti di Fratelli d’Italia ci sono nostalgie fasciste e perfino naziste.
Per chi conosce un po’ quegli ambienti è del tutto evidenti che quell’elettorato è pieno di nostalgici di Mussolini e di gente che odia il 25 aprile ma va a commemorare i repubblichini, ossia coloro che combattevano contro la libertà e la democrazia assieme ai nazisti di Hitler macchiandosi con loro di orrendi crimini.
Ma può Guorgia Meloni dire chiaro e netto che non vuole fascisti nel partito? No. Può dire chiaro e netto che non vuole ammiratori di Mussolini nel partito? No.
E quindi ogni altra cosa è fuffa.
E cosa ha detto? “In Fratelli d’Italia non c’è spazio per la disonestà, né per antisemitismo, razzismo, nostalgismo, folklorismo”.
Nostalgismo e folklorismo. Ossia non usare la parola fascista e far passare per innocente folklore quelle adunate che il suo partito ha spesso appoggiato.
Lo ha detto Giorgia Meloni, in conferenza stampa con Enrico Michetti, sull’inchiesta di Fanpage.
Poi, aggiunge: “Io non ho niente da nascondere o di cui vergognarmi, ma voglio farlo sui fatti. Sono disposta a rispondere e valutare qualsiasi cosa quando avrò gli elementi per farlo. Ho chiesto l’intero girato. Vi rifiutate di darmi il girato. Dovrei fidarmi di una ricostruzione arbitraria? Io finché non ho queste 100 ore di girato non ho nulla da dire, trovo vergognoso che non mi si vogliano consegnare queste ore girate”.
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