Calenda non partecipa più alla manifestazione anti-fascista: "Hanno cambiato piattaforma..."
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Calenda non partecipa più alla manifestazione anti-fascista: "Hanno cambiato piattaforma..."

Il leader di Azione: "Non mi riconosco in una piattaforma economica, politica e sociale secondo me completamente sbagliata"

Carlo Calenda
Carlo Calenda
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15 Ottobre 2021 - 17.52


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Calenda, a sorpresa e a 24 ore dalla manifestazione antifascista di domani, si tira indietro e annuncia che non parteciperà.
“Avevo aderito alla manifestazione della Cgil di sabato perchè i sindacati sono una istituzione posso non essere d’accordo con la Cgil, ma è una istituzione democratica che va preservata.
Avevo aderito a una manifestazione contro un gesto di violenza fascista aperta a tutti, dopodiché non mi trovo più questo, ma una piattaforma economica, politica e sociale secondo me completamente sbagliata che non può essere associata se vogliamo fare una grande manifestazione democratica, di tutti, dove dovrebbero esserci per primi i rappresentanti della destra in Italia”.
“Ho sempre detestato i politici che parlano di fascismo relativamente a chiunque non la pensi come loro. Sono stato anche vittima di questo meccanismo, a me prima delle elezioni mi hanno detto che ero di destra poi quando gli sono serviti i voti hanno detto che invece ero di nuovo di sinistra. Non credo che l’Italia abbia un problema di fascismo, credo che ci siano i fascisti e che debbano essere marginalizzati e non credo che la Meloni faccia abbastanza per marginalizzarli”.
Lo ha dichiarato Carlo Calenda durante la trasmissione Tagadà su la 7.
“Diamoci una calmata o qualcuno si farà male”
“Trovo però inaccettabili le parole di Gad Lerner che equipara la Meloni a Mussolini nel 1922, non vuol dire assolutamente niente. Tuttavia trovo allo stesso modo assurde le accuse della Meloni che teorizza la strategia della tensione che è stato un momento drammatico del Paese.
O ci diamo una calmata con le parole o finisce che qualcuno si fa male sul serio, suggerisco di ponderare ciò che si dice. Sia per rispetto di chi il fascismo lo ha subito e di coloro che ci hanno rimesso la pelle durante la strategia della tensione”, ha concluso Calenda.
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