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L’assalto alla sede della Cgil di sabato scorso ha dato vita ad una serie di proposte a livello politico e sociale per contrastare gli atti violenti di stampo fascista.
“I fatti di cronaca sono eloquenti. Da troppi anni tolleriamo episodi revisionisti e di violenza squadrista minimizzandone il potenziale sovversivo e antidemocratico. Le immagini dell’assalto alla sede della Cgil a Roma della scorsa settimana sono inaccettabili e richiedono una condanna unanime di tutte le forze sociali. Se ad essere sotto attacco è un luogo simbolo di partecipazione democratica, libertà e tutela dei diritti, esiste un problema per la collettività che non possiamo ignorare.
Per affrontarlo il primo passo è ribadire saldamente che la resistenza antifascista è la radice culturale della nostra Repubblica, antidoto a ogni violenza repressiva e faro che – tramite il dettato costituzionale – deve guidare ogni azione pubblica e privata. Pertanto ritengo che la proposta di inserire i valori dell’antifascismo nello Statuto Regionale sia una battaglia urgente e non più rinviabile”.
“I fatti di cronaca sono eloquenti. Da troppi anni tolleriamo episodi revisionisti e di violenza squadrista minimizzandone il potenziale sovversivo e antidemocratico. Le immagini dell’assalto alla sede della Cgil a Roma della scorsa settimana sono inaccettabili e richiedono una condanna unanime di tutte le forze sociali. Se ad essere sotto attacco è un luogo simbolo di partecipazione democratica, libertà e tutela dei diritti, esiste un problema per la collettività che non possiamo ignorare.
Per affrontarlo il primo passo è ribadire saldamente che la resistenza antifascista è la radice culturale della nostra Repubblica, antidoto a ogni violenza repressiva e faro che – tramite il dettato costituzionale – deve guidare ogni azione pubblica e privata. Pertanto ritengo che la proposta di inserire i valori dell’antifascismo nello Statuto Regionale sia una battaglia urgente e non più rinviabile”.
Così Eleonora Mattia, presidente della IX Commissione in Consiglio Regionale del Lazio, commenta la proposta lanciata dal governatore Nicola Zingaretti, all’indomani dell’assalto alla sede Cgil di Roma, di introdurre i valori antifascisti nello Statuto della Regione. Una proposta di modifica statuaria già presentata alla Pisana: ad avanzarla nel 2019 proprio la stessa consigliera regionale dem.
“Iniziamo dalla Regione e poi in ogni Comune per difendere insieme il privilegio della partecipazione democratica e riscoprire nell’azione quotidiana i valori fondanti della nostra Costituzione”, esorta Mattia.
“La Regione Lazio da 9 anni porta avanti un lavoro continuo e trasversale per far sì che la Memoria non si limiti alle commemorazioni, ma diventi sempre più stimolo per crescere e migliorare.
Pensiamo, su tutti, al sostegno tramite appositi bandi a progetti per la valorizzazione della memoria storica o i ‘Viaggi della Memoria’.
In Consiglio Regionale in particolare è stato avviato un lavoro anche legislativo sul tema”, ricorda Mattia citando due mozione in particolari: “quella di sostegno alla commissione istituita su proposta di Liliana Segre per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza; e quella che prevede l’impegno a farsi carico del mantenimento della memoria storica, soprattutto nei confronti dei cittadini e delle cittadine più giovani, ad escludere da qualsiasi tipo di beneficio soggetti che richiamassero all’ideologia neofascista e, infine, ad introdurre nello Statuto l’espresso riferimento al valore dell’antifascismo”.
Pensiamo, su tutti, al sostegno tramite appositi bandi a progetti per la valorizzazione della memoria storica o i ‘Viaggi della Memoria’.
In Consiglio Regionale in particolare è stato avviato un lavoro anche legislativo sul tema”, ricorda Mattia citando due mozione in particolari: “quella di sostegno alla commissione istituita su proposta di Liliana Segre per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza; e quella che prevede l’impegno a farsi carico del mantenimento della memoria storica, soprattutto nei confronti dei cittadini e delle cittadine più giovani, ad escludere da qualsiasi tipo di beneficio soggetti che richiamassero all’ideologia neofascista e, infine, ad introdurre nello Statuto l’espresso riferimento al valore dell’antifascismo”.
“Successivamente è stata depositata una proposta di legge a mia prima firma – e sottoscritta dai colleghi Minnucci e La Penna – con la quale si intende integrare lo Statuto regionale inserendo espressamente nello Statuto della Regione il riferimento alla resistenza e al valore dell’antifascismo modificando rispettivamente gli articoli 1 e 6 della nostra legge statutaria – specifica Mattia – Come sottolineato dal Presidente Zingaretti i tempi sono maturi per portare avanti l’iter della legge con l’approvazione in tempi rapidi da parte dell’Aula della Pisana”.
Riguardo alla proposta lanciata da Zingaretti, Fabrizio Ghera, capogruppo di FdI alla Regione Lazio, parte all’attacco: “come al solito il governatore solleva cortine di fumo mediatico per nascondere tutto il non fatto, o il fatto male, della sua Amministrazione, dalla Sanità ai Rifiuti. Peraltro – dichiara – la Costituzione Italiana è del secondo dopoguerra, strano che Zingaretti si ricordi solo oggi, dopo nove anni di presidenza del Lazio, di modificare lo statuto. Sul tema presenteremo una mozione che ricalca quelle già proposte dai gruppi parlamentari di Fdi”.
A giudizio di Ghera, non vi e dubbio, “è necessario condannare tutti i totalitarismi”. “E’ chiaro – prosegue – che alla vigilia dei ballottaggi, il fervore ideologico di Zingaretti appare finalizzato a strumentalizzare a fini elettorali le polemiche di questi giorni, che nulla hanno a che vedere con le problematiche amministrative. Un diversivo per coprire la drammatica carenza di argomenti dei candidati del Pd”.
A giudizio di Ghera, non vi e dubbio, “è necessario condannare tutti i totalitarismi”. “E’ chiaro – prosegue – che alla vigilia dei ballottaggi, il fervore ideologico di Zingaretti appare finalizzato a strumentalizzare a fini elettorali le polemiche di questi giorni, che nulla hanno a che vedere con le problematiche amministrative. Un diversivo per coprire la drammatica carenza di argomenti dei candidati del Pd”.
Mattia, dal canto suo, insiste: “senza polemiche e senza divisioni, questo è il momento dell’unità e della responsabilità. Tutte le forze politiche diano una risposta decisa e ferma.
Cambiamo insieme lo Statuto per ribadire il senso di una battaglia comune che parta dalle Istituzioni e si dirami nelle comunità tutta”.
Cambiamo insieme lo Statuto per ribadire il senso di una battaglia comune che parta dalle Istituzioni e si dirami nelle comunità tutta”.