Elsa Fornero analizza, a due anni di distanza dalla sua introduzione, il Reddito di cittadinanza e ne spiega limiti e punti di forza.
“Il Reddito di cittadinanza certamente non ha sconfitto la povertà e poi ha clamorosamente fallito sulle politiche attive. Ma è stato utile, ora va rivisto e vanno eliminati gli sprechi”, quanto a Quota 100, invece, “è una controriforma in cui tante persone finiscono ingabbiate. Giusto abbandonarla, però il nuovo scivolo andava introdotto prima”.
Lo sostiene l’ex ministro del Welfare del governo in un’intervista a La Stampa, secondo la quale “ci vuole pazienza” perchè “serve il dialogo” in quanto “abbiamo bisogno di rifare molte cose. C’è da ristrutturare il Paese”.
A partire dall'”istruzione, alla formazione e alla ricerca, terreni su cui siamo molto indietro perchè è da decenni che abbiamo svilito istruzione formazione professionale, mentre oggi se c’è uno sviluppo sostenibile è quello che valorizza il capitale umano, che valorizza le persone prima con l’istruzione e poi col lavoro”.
Poi Fornero aggiunge: “Si può fare una legge di bilancio per il 2022 ed al tempo stesso si possono mettere in campo interventi agganciati al Pnrr, che si sviluppa su un orizzonte di sei anni e ci costringe a guardare un pò nel futuro. Magari è un difficile equilibrio quello che va trovato, ma più si spende sulla spesa corrente e meno si costruisce il futuro. è un’operazione difficile ma non impossibile, però se i politici pensano sempre e soltanto alle elezioni che stanno per arrivare, allora è chiaro che si finisce schiacciati sul presente. Cosa che ora però va assolutamente evitata”.
E suggerisce: “La riforma del sistema fiscale è un atto costitutivo di uno Stato” perciò “stabilire le modalità di funzionamento, grado di progressività, il riequilibrio dell’imposizione tra il lavoro e il capitale, tra quelli che sono ricchi e quelli che invece si sono impoveriti è un esercizio di politica estremamente complicato: serve umiltà e lungimiranza. Se facciamo tutto questo bene mettiamo il Paese sulla strada giusta, se invece pensiamo che ognuno debba ottenere qualcosa solo per ‘i suoi’ allora cominceranno i litigi”.
Ma il Reddito va mantenuto? Secondo Fornero “si, anche perché fare sempre tabula rasa di tutto quello che è avvenuto prima – una tentazione sempre molto forte da noi – è sbagliato. Il reddito di cittadinanza ha molti difetti, pero’ rispondeva all’esigenza di contrastare la poverta’ e per noi che veniamo da un decennio che ha visto due grandi crisi – e l’Italia non si è ancora ripresa neanche dalla prima – resta importante.
Ma ora è anche importante crescere per creare nuova occupazione, ma per farlo è importante che non si sprechino i soldi” anche se “ci sono diverse modifiche da fare e probabilmente anche risparmi da ottenere: il reddito di cittadinanza va disegnato meglio e implementato su alcune figure, ne va ridotto il costo complessivo e bisogna cercare di aiutare di più le famiglie numerose, gli immigrati che oggi per lo più ne sono esclusi e poi tener conto dei diversi livelli di costo della vita tra regioni e citta’ diverse”.
Ultima battuta su Quota 100, sui cui Fornero afferma: “Non è una riforma pensionistica ma semmai una controriforma, parziale, limitata nel tempo. Di fatto una specie di trappola a scapito di quelli che maturano i requisiti poco dopo la sua scadenza. è chiaro che serviva uno scivolo prima, forse bisognava intervenire gia’ l’anno scorso” ma “quando si parla di pensioni il primo pensiero dovrebbe andare al tasso di occupazione: siamo agli ultimi posti in Europa eppure il nostro sistema pensionistico incoraggia le uscite. L’esatto contrario di quel che serve oggi”, conclude l’ex ministra Fornero.
Fornero sul Reddito di cittadinanza: "Non ha sconfitto la povertà, va rivisto ma non abolito"
L'ex ministro del Welfare: "Quota 100, invece, è una controriforma in cui tante persone finiscono ingabbiate. Giusto abbandonarla, pero' il nuovo scivolo andava introdotto prima"
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18 Ottobre 2021 - 10.31
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