I sindacati non mollano sulle pensioni: Draghi cerca una mediazione per superare Quota 100
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I sindacati non mollano sulle pensioni: Draghi cerca una mediazione per superare Quota 100

Alle 18 i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi. Maggioranza alle prese con i nodi della legge di bilancio. Il premier ha incontrato il leader della Lega, Matteo Salvini, su previdenza e fisco.

Mario Draghi
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26 Ottobre 2021 - 09.25


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Mario Draghi, da sempre contrario all’applicazione di Quota cento, ora tratta con i sindacati, gli unici che tengono duro sulle pensioni, per trovare una mediazione ed evitare “scaloni” per coloro che dovranno andare in pensione.
“La discussione per una riforma ragionevole è in corso. Inutile soffermarsi ora su numeri e quote: dobbiamo dare risposte concrete alle lavoratrici ed ai lavoratori che attendono di poter andare in pensione”. Il sottosegretario al Mef della Lega Federico Freni fa il punto sulla ‘querelle’ legata a Quota cento.
Il premier Mario Draghi ha già spiegato di essere contrario alla misura e ribadito che non sarà prorogata. “Occorre assicurare una gradualità nel passaggio verso la normalità”, ha sottolineato.
Il punto di caduta non è stato ancora trovato. “Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni media, la Lega non è ‘verso il sì’ alle nuove misure sulle pensioni. Stiamo ancora lavorando alla riforma, con buonsenso e determinazione. L’obiettivo è non tornare alla Fornero”, sostiene Claudio Durigon, responsabile del dipartimento Lavoro della Lega.
C’è ancora tempo per trattare ma l’esecutivo – stanziando 600 milioni il prossimo anno, 450 nel 2023 e 510 nel 2024 – ha già fissato dei paletti. Il Consiglio dei ministri che dovrà esaminare la legge di bilancio dovrebbe tenersi tra mercoledì e giovedì. Una cabina di regia non è stata convocata ed è possibile che non ci sarà. Alle 18 di oggi il governo incontrerà i sindacati.
Di pensioni e riforma degli ammortizzatori sociali “non ne abbiamo parlato” con il presidente del Consiglio Mario Draghi “e ovviamente mi sa che se non succedera’ saremo costretti a farlo in modo diverso”, l’avvertimento di Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil.
Prende posizione nettamente anche Confindustria. “Noi – dice il presidente Carlo Bonomi – siamo fortemente contrari a quota 100, 102 o 104. Siamo contrari perché guardiamo i numeri da imprenditori e i numeri dicono che quota 100 non ha ottenuto l’effetto che ci aspettavamo”.
“Ricordo – osserva ancora il numero uno di viale dell’Astronomia – ci era stato detto che per uno che andava in pensione venivano assunti in tre, nella realtà l’effetto è di 0,4, quindi non abbiamo neanche l’effetto sostitutivo. Stiamo pensionando chi un lavoro ce l’ha e non stiamo offrendo un lavoro ai giovani”.   
La ricetta degli industriali è quella di concentrarsi sui lavori usuranti. Il governo dovrà trovare la sintesi anche sull’utilizzo degli oltre otto miliardi del taglio delle tasse previsto nella legge di bilancio.
Il Pd, per esempio, punta a garantire anche per il 2022 Il bonus facciate. “E’ una delle misure piu’ riuscite”, afferma il deputato dem Alberto Losacco. “La manovra dovrà essere un manifesto per la ripartenza”, rilancia l’azzurra Licia Ronzulli.
E sul reddito di cittadinanza torna a farsi sentire il presidente M5s, Giuseppe Conte. “Verrà rifinanziato e modificato in base alle nostre proposte. Noi siamo leali al governo, ma non abbiamo firmato assegni in bianco. Non staremo ‘zitti e buoni’ se si tratta di difendere nostri valori, afferma l’ex presidente del Consiglio.
Fornero: “Draghi vada avanti”
“Avrei preferito quanto scritto nella prima versione del Pnrr e cioè che si sarebbero trovati correttivi allo scalone. La soluzione individuata e’ un compromesso. Capisco i vincoli politici, il presidente Draghi vada avanti”. Ad affermarlo Elsa Fornero intervenuta, nella giornata di martedì, al convegno ‘Ridare energia all’Italia’ organizzato da Intesa Sanpaolo, a Torino.
“D’altra parte – ha aggiunto- ci sono forze della maggioranza che si oppongono, forse piu’ per la posizione tenuta nel passato che non per vera convinzione nei confronti della materia specifica, che non è mai emersa veramente all’interno del loro dibattito. Ci sono anche forze sindacali e un governo non puo’ andare contro il Paese se non c’è un’emergenza che impone di approvare misure entro pochi giorni”.
“Credo non si potesse semplicemente dire quota 100 finisce il 31 dicembre si torna a prima. La situazione – ha osservato ancora Elsa Fornero – avrebbe dovuto essere monitorata attentamente invece si e’ fatto terreno di scontro politico per acquistare facile consenso e questo rende la soluzione molto piu’ difficile. Credo che il bicchiere – ha concluso – si possa dichiarare ad oggi mezzo pieno”.

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