Ostellari vuole stravolgere il Ddl Zan e detta le condizioni: "Modifiche su articoli scuola e libertà di genere"
Top

Ostellari vuole stravolgere il Ddl Zan e detta le condizioni: "Modifiche su articoli scuola e libertà di genere"

Il presidente della commissione Giustizia al Senato: ''Visto che anche Letta ammette che quel Ddl necessita di interventi migliorativi, credo vi sia la necessità di riprendere quel tavolo dei capigruppo di maggioranza"

Andrea Ostellari
Andrea Ostellari
Preroll

globalist Modifica articolo

26 Ottobre 2021 - 11.02


ATF

La Lega alza ancora un muro per l’approvazione del Ddl Zan al Senato e impone condizioni che difficilmente il Pd e il centro sinistra potranno accettare.
”Visto che anche Letta ammette che quel ddl necessita di interventi migliorativi, credo vi sia la necessità di riprendere quel tavolo dei capigruppo di maggioranza, che aveva partorito una proposta di mediazione. Sarebbe un tavolo politico, utile se si vuole migliorare la legge e dare una copertura effettiva contro le discriminazioni, ma lasciando fuori quello che non c’entra, garantendo libertà di pensiero ed educativa, lasciando perdere definizioni che rischiano di creare confusione, come identità di genere, si può trovare un accordo.
Allora, da presidente di commissione e da relatore formale di quel testo, dico: la Lega c’è, io cerco di trovare una condivisione e vediamo chi è disponibile veramente e chi no”. Così il senatore leghista e relatore in commissione della legge Andrea Ostellari in un’intervista alla Stampa, nella quale apre al ddl Zan salvo alcune modifiche fra le quali la cancellazione della definizione di ‘identità di genere’.
Il nodo è dunque la definizione di identità di genere, ma anche l’articolo sulla libertà di espressione e quello sulla scuola: ”Secondo me quei tre punti sono tre punti chiave – sottolinea Ostellari – So che ci sono molte altre lacune o interventi chiesti da altri gruppi. Ma la sintesi che vede una possibilità di accordo si fonda su quei tre articoli, 1, 4 e 7. E non sono mediabili nel numero. Non ci si può mettere d’accordo solo sul 4 per garantire libertà di espressione”.
Quanto all’eventuale ritiro della richiesta di votare domani, ”non lo so, perché quello è un passaggio successivo, vedremo. La mediazione è delicata ma non impossibile. Io da presidente, relatore e leghista, mi sono dimostrato favorevole a trovare una soluzione e l’ho messa nero su bianco. Quindi se troviamo accordo, poi saranno i leader di partito che dovranno definirlo. Domani – conclude – faremo una riunione dei gruppi di maggioranza, ma certo il centrodestra dovrà trovarsi a sua volta per capire gli spazi di adesione del gruppo Fdi”.

Native

Articoli correlati