Renzi si difende accusando: "Ddl Zan fallito per l'incapacità di Pd e M5s"
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Renzi si difende accusando: "Ddl Zan fallito per l'incapacità di Pd e M5s"

Il leader di Italia Viva: "Da un lato i riformisti, che vogliono le leggi anche accettando i compromessi; dall'altro i populisti che piantano le bandierine"

Renzi a Riad
Renzi a Riad
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30 Ottobre 2021 - 07.49


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Lui torna a dare la colpa agli altri ma è evidente che se Italia Viva fosse rimasta compatta all’interno dello schieramento pro del San le cose sarebbero andate diversamente.

 “Rinunciare al compromesso possibile per sognare la legge impossibile è stata una scelta sbagliata, figlia dell’incapacità politica del Pd e dei 5S”. 

Lo scrive il leader di Italia Viva Matteo Renzi in una lettera La Repubblica in cui sostiene che l’affossamento del ddl Zan “divide per l’ennesima volta il campo dei progressisti in due: da un lato i riformisti, che vogliono le leggi anche accettando i compromessi;

dall’altro i populisti, che piantano bandierine e inseguono gli influencer, senza preoccuparsi del risultato finale. I primi fanno politica, gli altri fanno propaganda”.
E “additare il Parlamento come il luogo dei cattivi e la piazza come il luogo dei buoni: anche questo è populismo”, accusa l’ex premier. Per il quale ora il centrosinistra “dovrà scegliere se inseguire le parole d’ordine populiste, come la vicenda Zan sembra suggerire o tornare al riformismo”.

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Nel merito della vicenda Renzi ribadisce le sue posizioni: “Al di là di tutto resta il fatto che la legge è fallita per colpa di chi ha fatto male i conti e ha giocato una battaglia di consenso sulla pelle di ragazze e ragazzi. I fatti sono semplici. Il Ddl Zan era a un passo dal traguardo. Sui media, ma anche in Aula nel dibattito del 13 luglio 2021, avevamo chiesto di evitare lo scontro ideologico trovando un accordo sugli articoli legati alla libertà d’opinione e all’identità generale, come richiesto da molte forze sociali e dalle femministe di sinistra”.

E rivendica: “Non è un caso che l’unica legge a favore della comunità omosessuale mai approvata in Italia sia stata quella delle unioni civili, figlia del compromesso e della scelta di mettere la fiducia fatta dall’allora governo. Fino ad allora e dopo di allora la sinistra preferiva e anche oggi preferisce riempire le piazze, fare i cortei, cullarsi nella convinzione etica di rappresentare i buoni, il popolo, contro i cattivi, il Parlamento”.

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