Il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, in una intervista al Corriere della Sera a margine della terza edizione della scuola di politica under 30 ‘Futura’ ha espresso la propria opinione sulla scena politica odierna.
“Siamo di fronte a un bipopulismo pericoloso perché amico dell’immobilismo: per spezzare questo doppio fronte è necessario cercare di mettere insieme riformisti, moderati, liberali che possano portare avanti l’agenda Draghi. La scuola di politica per i ragazzi che hanno affrontato tantissimi argomenti, dalle sfide del lavoro a quella educativa, dalla sostenibilità alle pari opportunità, tutto in chiave Sud, è stata un’esperienza davvero esaltante”.
“Con i ragazzi avete parlato anche ddl ddl Zan ,che cosa succede dopo il flop in aula? È accaduto che Letta ed il M5S hanno finto di voler approvare una legge contro le discriminazioni omotransfobiche. Hanno caricato a molla i sostenitori dicendo Zan o morte e quando hanno mandato la delegazione del Pd per provare a trovare una mediazione che non snaturasse il provvedimento, non sono nemmeno entrati nel merito, erano prigionieri del loro estremismo”, continua Faraone.
“I nuovi equilibri fanno allontanare l’ipotesi di una pur aggiornata riedizione dell’Ulivo? Riedizione dell’Ulivo con chi?
Con Toninelli e Di Battista? E poi i remake li vedo bene al cinema, ma la politica è un’altra cosa. Il centrosinistra che vogliono mettere su non ha nulla a che fare col riformismo, pensano più ad una ridotta del grillismo populista. Sono vittime dell’incantesimo Fedez, niente pensieri lunghi, niente profondità, niente buon senso. C”è un clima che spinge Italia Viva ad essere centrale più che centrista. Credo che tutte le forze che ritengono il governo Draghi non un governo tecnico, figlio dell’emergenza, ma un governo politico che sta facendo cose buone per l’Italia a cui dare continuità, debbano trovare la forza di costruire un unico soggetto politico”, spiega il capogruppo di Italia Viva .
“Quali nomi sono davvero ipotizzabili per il Quirinale?
Molto prematuro parlare di nomi, posso fare un identikit.
Europeista, atlantista e che raccolga il più ampio consenso in Parlamento. Non cedo al totonomi e non so nemmeno se Berlusconi voglia candidarsi”, continua Faraone.
“L’intesa parrebbe raggiunta fra Iv e Micciché sull’ipotesi di una candidatura condivisa per il dopo Orlando a Palermo, può produrre altri effetti? Guardi ora Palermo è la città delle mille bare in attesa di sepoltura, del dissesto di bilancio, dei rifiuti per strada. I nomi e le intese devono avere l’ambizione di dare centralità ad una città martoriata dalla mala gestione di Orlando. Va costruita un’alternativa con una forte discontinuità col passato, con Forza Italia ed altre forze politiche e civiche stiamo parlando di questo”, dice Faraone.
“Il Pd sperava nell’ex ministro del Sud Provenzano, ma dice che il vice di Letta “non vuole tirare il rigore”.
Non lo tira perché non ama il confronto col popolo che dice di rappresentare. Meglio un posto al sicuro a Roma che cercare i voti tra i siciliani. Io sono cresciuto alla Zen, nei quartieri popolari di Palermo, mi sono candidato con le preferenze, ho provato il gusto del confronto vero, so cosa significa, lui e tanti di quelli che ci fanno le lezioni sul “popolo”, no. È un’esperienza che gli consiglio”, conclude il presidente dei senatori renziani.
Faraone (Iv) dà le pagelle: "L'Ulivo con i grillini è populismo"
Il presidente dei senatori di Italia Viva: "Riedizione dell'Ulivo con chi? Con Toninelli e Di Battista? E poi i remake li vedo bene al cinema, ma la politica è un'altra cosa"
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31 Ottobre 2021 - 10.00
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