Sulla questione delle proteste che hanno avuto luogo a Padova contro la visita di Jair Bolsonaro (e per le quali Salvini, senza averne nessun potere, si è scusato ‘a nome del popolo italiano’), il Governatore del Veneto Luca Zaia ha scelto di non entrare nel merito, ma di ‘difendere’ ipocritamente la linea del leader leghista: “Stiamo parlando della visita di un capo di Stato, piaccia o non piaccia. Ha tutte le connotazioni di un tour privato, che ha voluto fare in jeans e maglioncino. Non ha fatto alcuna richiesta di rappresentanza o di incontri istituzionali, credo abbia deciso in autonomia di andare a vedere il paese dei propri natali”.
Per Zaia “se ha dei problemi nel suo Paese, non spetta a noi celebrargli un processo. Nel rispetto delle idee di tutti, di chi condivide o meno quello che fa, di mezzo c’è la legge a decidere, noi non abbiamo titoli per fare gli avvocati. Di certo non ammetto spettacoli poco edificanti come quelli visti ieri a Padova”, ha concluso.
Zaia peggio di Ponzio Pilato su Bolsonaro: "Non spetta a noi fargli processi"
Il leghista: "Se ha dei problemi nel suo Paese, non spetta a noi celebrargli un processo. Nel rispetto delle idee di tutti di mezzo c'è la legge a decidere, noi non abbiamo titoli per fare gli avvocati"
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2 Novembre 2021 - 16.26
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