L’ex deputato del Movimento Cinque Stelle Alessandro Di Battista, in un’anteprima di un’intervista che ha concesso al settimanale Tpi-The Post Internazionale (in edicola dal 5 novembre) dice la sua sul Ddl Zan, sostenendo che “oggi l’emergenza numero uno del Paese è una tregua nella guerra tra poveri. Una guerra oggi voluta dall’establishment. Il ddl Zan non è una priorità”.
Di Battista però condanna lo spettacolo che si è visto in Senato, quando all’annuncio del risultato che ha visto l’affossamento del Ddl Zan l’ala destra dell’emiciclo è esplosa in un tripudio di abbracci, risate e pacche sulla schiena: “Per me oggi sono prioritari i diritti economici e sociali, ma avrei votato sì. I cori da stadio sono stato vergognosi”.
“Dopodiché vorrei far notare” continua Di Battista, “che quelle stesse fazioni sono le stesse che 12 ore dopo applaudivano, insieme, per l’approvazione bipartisan della legge finanziaria con annesso il ritorno alla Fornero. Oggi lo Stato è completamente assente, perché il governo è a immagine e somiglianza di Confindustria. L’opposizione? Banalmente non esiste: tranne qualche ex del Movimento, nessuno la fa, ancor meno la Meloni, che su Draghi ha la stessa linea di Salvini e di Letta. Dubito che eleggeranno Draghi al Quirinale”.
Di Battista: "Il Ddl Zan non era una priorità, ma i cori da stadio sono stati vergognosi"
L'ex deputato cinque stelle: "Oggi l'emergenza numero uno del Paese è una tregua nella guerra tra poveri. Una guerra oggi voluta dall'establishment. Il ddl Zan non è una priorità".
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4 Novembre 2021 - 13.58
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