La proposta di Enrico Letta di un tavolo tra tutti i leader di partito di maggioranza sulla legge di bilancio è accolta positivamente da Giuseppe Conte, che dichiara in un’intervista a La Stampa: “Vorrei rilanciare un altro confronto con tutte le forze politiche, anche di opposizione, per affrontare le riforme costituzionali”.
“Ritengo senz’altro opportuno un incontro con gli altri leader per assicurare un percorso più spedito alla legge di Bilancio – risponde Conte – ma suggerisco di far sedere al tavolo anche i capigruppo. Non vorrei che un incontro del genere venisse percepito come lesivo delle prerogative del Parlamento a cui adesso spetta il compito di approvare la manovra. Vorrei approfittare di questa occasione per rilanciare un altro confronto con tutte le forze politiche, anche di opposizione, per affrontare il tema delle riforme costituzionali, che sono il vero nodo della nostra vita istituzionale. Non c’è nulla di più prioritario per il futuro del Paese che mettere i governi in condizione di poter programmare un piano di riforme necessario a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il sistema così com’è non va. Non possiamo competere a livello internazionale avendo premier che, magari per colpa di piccoli partitini, si avvicendano dopo un breve periodo e sono chiamati a confrontarsi con capi di Stato e di governo che rimangono in carica per decenni”.
Alla domanda se si riferisca a Matteo Renzi, Conte rimane vago: “Tra i leader dei partiti – spiega il capo M5s – ci sono ex premier come Silvio Berlusconi e Letta che ci sono passati prima di me e che, in un modo o nell’altro, hanno subito questa instabilità del governo. Il momento è perfetto: quali migliori interlocutori per affrontare la riforma della Costituzione?”. Anche Berlusconi? “È leader di un partito di maggioranza”, osserva Conte.
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