La strada del bis di Mattarella, seppur sembra ormai non percorribile data l’indisponibilità dell’attuale Capo dello Stato a proseguire il mandato, è ancora battuta da alcuni esponenti politici, i quali vorrebbero il mantenimento dello status quo.
Per il Quirinale “una soluzione c’è” ed è “l’unica via d’uscita possibile”: “I partiti, tutti, prima di infilarsi in vicoli perigliosi chiedano a Mattarella un ultimo sacrificio: il Paese ha bisogno di continuità a tutti i livelli”. Lo dice Bruno Tabacci.
“La lotta al Covid che non è finita, l’esigenza di rispettare le scadenze del Pnrr, e la necessità di proseguire in una fase di rilancio economico suggeriscono che Draghi rimanga a Palazzo Chigi.
La continuità, per me, significa che non possiamo giocarci né Mattarella né Draghi, gli uomini che hanno restituito dignità e rispetto al Paese, per fare un salto nel buio verso elezioni anticipate, verso un falso ritorno alla normalità”, spiega il leader di Centro democratico.
“Il problema non è Berlusconi, ma il fatto che una candidatura imposta da una parte politica sull’altra — e penso anche all’ipotesi Gentiloni — finirebbe per spaccare la maggioranza di Draghi.
Che un minuto dopo il voto per il Colle si ritroverebbe a Palazzo Chigi in uno scenario diverso, temo troppo stretto per un personaggio della sua dimensione. Così non avremmo l’attuale premier né da una parte né dall’altra”, sottolinea tra l’altro Tabacci.
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