Dopo essere finito nell’occhio del ciclone per uso di stupefacenti, l’ex responsabile della comunicazione di Matteo Salvini, l’ideatore della “Bestia”, Luca Morisi, non sarà processato: ha ammesso l’uso di cocaina negando, tuttavia, di aver procurato la droga dello stupro.
La Procura di Verona chiederà nelle prossime ore l’archiviazione dell’inchiesta sulla notte a base di sesso e droga con due giovani romeni, il 14 agosto scorso a Belfiore (Verona). La conferma arriva dalla procuratrice Angela Barbaglio, che specifica: “La richiesta di archiviazione è per particolare tenuità del fatto”.
Si chiude così, a meno di improbabili colpi di scena dell’ultima ora, la vicenda giudiziaria dell’ex enfant prodige della comunicazione, capace di far conquistare milioni di follower al leader della Lega anche con le campagne contro drogati e stranieri. La parola ora passa al gip.
Decisivo l’interrogatorio di fronte ai pubblici ministeri, riporta il Corriere della Sera, durante il quale Morisi, mestamente uscito dalla scena politica, ha ammesso di aver acquistato la cocaina per la serata, ma ha negato di aver procurato la cosiddetta “droga dello stupro”.
Tesi confermata dalle chat di quella notte quando, dopo l’aggancio su un sito internet di incontri, è proprio uno dei due romeni a scrivere: “Ti portiamo G. Tu cosa usi?”.