Il quesito per l’accesso al 2xmille per il finanziamento pubblico è stato approvato dal M5s con il 72% di voti a favore. E già questa è una notizia, considerando che il M5s era salito al Governo dicendo che mai, mai avrebbe accettato il finanziamento pubblico.
Ma c’è una novità: il deputato di FdI Walter Rizzetto ha notato e segnalato che nella presentazione del voto sottoposta alla rete si fa infatti riferimento a il DL 143/2013, mentre il corretto provvedimento è il DL 149/2013. Segnalazione cui l’ex capo politico del M5s Vito Crimi risponde: ““Stiamo parlando di un refuso che non ha nessuna incidenza sul quesito e sul voto, in quanto era chiaro l’intento della proposta che veniva messa in votazione”.
Il DL citato nel quesito non esiste proprio, quello corretto, il Dl 149/2013, riguarda proprio l’”abolizione del finanziamento pubblico diretto, disposizioni per la trasparenza e la democraticità dei partiti e disciplina della contribuzione volontaria e della contribuzione indiretta in loro favore”: ovvero, il tema al centro della consultazione interna. “Era una indicazione superflua”, ha detto Crimi che ha curato la pubblicazione del quesito. “E’ assolutamente indifferente dal punto di vista del voto. Parlare di non conoscenza delle leggi… come al solito si trascende su qualcosa di irrilevante”, ha continuato. “Mi sono occupato di predisporre il tutto, ho studiato la legge, la conosco bene. Si è trattato di un refuso, un numero che è cambiato: non c’è scritto un anno diverso. Se però qualcuno si vuole divertire con poco nessun problema. A noi interessa la sostanza e la sostanza dice che il quesito era chiaro“. L’ex reggente ha quindi aggiunto: “La domanda non era sulla legge – rimarca l’ex reggente grillino – ma sue due concetti molto chiari e ben evidenziati ai nostri iscritti”. Insomma, “il voto è andato bene, la partecipazione è stata alta, il risultato conferma la proposta, abbiamo donato pure 4 milioni di euro. Il succo è questo, e non avendo altro da criticare, si cerca di trovare ogni appiglio. Anche un mero refuso”.
Ma potrebbe non essere cos’ semplice e il malumore è anche dentro il Movimento. Un parlamentare M5s dichiara infatti: “È un episodio di grave sciatteria, l’ennesimo dopo il caso Rai. Chissà quali saranno le conseguenze”. E le conseguenze potrebbero esserci. Lorenzo Borrè, avvocato esperto degli statuti M5s, ha fatto notare che nell’avviso di indizione della votazione sul blog del M5s il quesito è invece indicato correttamente. Quindi non è il refuso a far rischiare di inficiare il quesito, ma “tra i vizi ipotizzabili c’è il mancato rispetto del termine di preavviso per l’indizione dell’assemblea” in quanto “la riduzione del preavviso ad un giorno è prevista solo in caso d’urgenza”.