Gianfranco Rotondi, di Forza Italia, commenta la ‘corsa al centro’ di vari protagonisti della politica, dichiarando che “in politica quando nasce una voce le ipotesi sono due, o sono in corso delle manovre o c’è una esigenza. Io posso solo dire che non sono in corso manovre serie”.
“Un cantiere di centro non è aperto da nessuna parte. Ci sono tanti politici che cercano il centro, ma per loro il centro è un posto dove comandano loro, preferibilmente da soli, e quindi non si incontreranno mai”, spiega il deputato democristiano.
Secondo Rotondi, “se non ci sono manovre serie vuol dire probabilmente che c’è una esigenza nella opinione pubblica, c’è nostalgia non tanto del centro quanto della politica mite e non urlata. Lo dimostra il successo delle presentazioni del mio libro ‘La variante Dc’, dove la gente viene perchè si parla di politica. Non c’è nostalgia della Dc ma di una stagione in cui la politica contava”.
È possibile che questa attenzione per il centro nasca dalle manovre per l’imminente scelta del presidente della Repubblica? “Non credo. Il Quirinale è il centro del palazzo, chi ha un pò di voti si accomoda al divanetto per mercanteggiare. Ma questa non è la politica”, replica Rotondi.
Su cosa, allora, si potrebbe incontrare chi in politica si definisce di centro? “Un modo c’è, dandoci un tema -dice Rotondi – Stabiliamo se abbiamo ancora qualcosa da dire. Un tempo raccontavamo l’anti comunismo, e oggi? Oggi il tema, forse, ce lo suggeriscono il Pontefice e la pandemia”.
Rotondi spiega ancora: “La pandemia ha cancellato dall’agenda i migranti, la pressione fiscale e tutte le cose di cui parlavamo prima, e oggi la gente ci chiede sicurezza e salute. Ma c’è l’agenda del Papa, quella dell’enciclica ‘Laudato sì’, l’ecologia umanitaria. Forse una forza di spirito cristiano dovrebbe partire da lì”.