La solita retorica sovranità da leader di un partito di estrema destra che finta di fare gli interessi dei lavoratori ma va contro i sindacati e ha come consulente lo studio legale che ha aiutato l’azienda a mandare a casa centinaia di operai con una mail.
Matteo Salvini non sceglie tra Mario Draghi e Silvio Berlusconi per il Quirinale, il segretario della Lega a margine di una iniziativa pubblica non risponde alla domanda dei giornalisti ma precisa che non sono accettabili le campagne per escludere il leader di Fi.
“Non faccio selezioni ma neanche esclusioni. Sono tristi le campagne stampa contro qualcuno e per escludere qualcuno. C’è una legge, una Costituzione: chiunque abbia i requisiti si può candidare e non lo decide qualche ‘radical chic’ benpensante dal salotto al cenone di capodanno a Cortina chi fa o non fa il presidente della repubblica”.
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