E’ tempo di girare le carte per la grande partita del Quirinale e, seppure alcune rimangono ancora coperte come nel poker, circolano le prime dichiarazioni dei leader politici sull’elezione di questa o quella figura. Si inizia ovviamente dall’unico candidato in pectore del centrodestra, Silvio Berlusconi.
“Non sono favorevole” a Berlusconi presidente della Repubblica. Lo ha detto Carlo Calenda a Agorà spiegando: “Berlusconi sta lottando come un leone, è apprezzabile.
Ma è legato a una stagione molto divisiva della Repubblica, noi dobbiamo eleggere un presidente in grado di parlare a tutti. Questo vale anche per una figura molto estrema dell’altra parte”.
Andrebbe bene la Casellati? “Certo -ha risposto il leader di Azione-. Purchè siano persone europeiste, che si riconoscono nelle democrazie liberali.
Berlusconi ha queste caratteristiche, però è anche vero che è stato per 30 anni ‘front man’ di uno sconto, di una guerra civile a bassa intensità che ha portato il Paese al declino, non per responsabilità sua. E’ difficile che possa rappresentare tutto il Paese”.
L’elezione di Berlusconi, secondo Calenda, “non sarebbe una pacificazione, la metà del Paese non si riconoscerebbe in questa figura, comincerebbe a manifestarlo e anche l’autoreovlezza di una istituzione mai messa in discussione verrebbe messa in discussione.
Poi Berlusconi è un leone, ‘arrivacce’ alla sua età che vuole fare il presidente della Repubblica, eppure parecchio, è eccezionale”.
Argomenti: silvio berlusconi Elezioni