Nel corso di una diretta Instagram con Alessandro Zan, il segretario del Pd Enrico Letta ha ribadito che il “blocco” del DDL Zan “durerà fino ad aprile, l’idea è quella di riempire questo periodo con un lavoro sui territori che rilanci gli obiettivi del Ddl Zan per arrivare ad aprile, dopo una grande mobilitazione, e rilanciare il tentativo di far approvare il Ddl”.
“Fino all’ultimo giorno della legislatura dobbiamo provarci e se i riflettori restano accesi le persone sono più tutelate”, ha spiegato il segretario del Pd aggiungendo: “Dobbiamo evitare il ritorno nel silenzio. Il nostro compito principale è tenere la luce dei riflettori accesa, solo cosi le persone saranno protette, la questione sarà centrale e potremo far partire il nostro impegno parlamentare”.
“Per noi è un dovere storico fare in modo che il Paese diventi più moderno e civile, con una legislazione in questo campo a livello delle migliori esperienze europee. Questo vuol dire cancellare questo blocco, questa inerzia, questa paura che sembra esserci ad andare nel futuro e che una parte del Parlamento ha dimostrato di avere”, ha detto ancore Letta.
Quando ad aprile riprenderanno i lavori sul Ddl Zan “noi cercheremo in tutti modi di coinvolgere tutte le forze politiche perché quell’orribile applauso del Senato” scattato dopo il voto che ha imposto la ‘Tagliola’ “su un provvedimento contro i crimini d’odio”, “applauso che ci ha fatto vergognare e ha fatto il giro del mondo”, “è stato un colpo duro anche per l’istituzione del Senato e io penso che molti di quei senatori e quelle senatrici, che magari hanno votato No nel segreto dell’urna, dopo quell’applauso possano riconsiderare quella posizione”.
Lo ha detto il deputato del Pd Alessandro Zan, firmatario del Ddl contro l’omotransfobia, nel corso di una diretta Instagram insieme al segretario dem Enrico Letta, durante la quale sono state annunciate 5 Agorà straordinarie sul tema.
“Sappiamo che la via è molto stretta – ha continuato Zan – però noi dobbiamo lavorare fino all’ultimo minuto di questa legislatura per tentare questo difficile obiettivo, non possiamo minimamente mollare e penso che più persone parteciperanno a queste Agorà e continueranno la proteste nelle piazze, che attraverso le Agorà diventeranno proposte, più noi faremo pressione dal basso in Senato per dire ‘non potete permettere che un Paese fondatore della Ue’, non abbia una legge contro i crimini d’odio”.
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