Dinanzi ad una situazione così difficile e che paradossalmente vede anche l’atmosfera di Natale gravata da timori e paure, senso di solitudine e di rischio per la mancanza possibile nei confronti dei più essenziali affetti famigliari ed amicali, l’Italia ha potuto assistere in diretta tv ad una significativa lezione di politica e di democrazia in occasione della tradizionale conferenza di fine anno del presidente Draghi.
Non sappiamo quale sia stato l’audience e grazie a Dio non ci sono state interruzioni di propaganda come purtroppo imperversano di solito anche sulla Rai.
Fortunatamente, anche per lo stile, la sobrietà e l’assoluta mancanza di protagonismo da parte di Draghi ha sicuramente agevolato la fondamentale funzione dei giornalisti per un totale di domande e risposte, oltre 40, e un metodo che ci è parso efficace.
Quasi presidente e rappresentanti della stampa avvertissero ciascuno per la propria parte un dovere speciale per far comprendere le gravi questioni in gioco e quindi la responsabilità che li investiva. Ovviamente non c’è stata in alcun modo una atmosfera da combine e da domande di comodo.
Forse soltanto una insistenza ripetuta sul Quirinale tema abbondantemente pervasivo su tutti i giornali tv e gazzette varie, quasi si trattasse di un derby calcistico. In qualche misura particolarmente singolare anche se di comprensibile interesse e curiosità. E nonostante fin dall’inizio il presidente del Consiglio avesse espresso una posizione chiarissima, condivisibile o meno ma assolutamente limpida e comprensibile: non intervengo sul tema perché mi sembrerebbe tra l’altro una mancanza di rispetto nei confronti del presidente Mattarella che con estrema chiarezza ed inequivocabili gesti di congedo da papa Francesco, alle alte cariche dello Stato ha espresso sentimenti di congedo e gratitudine per l’impegno assolto verso il paese anche nelle situazioni particolarmente delicate e difficili come la presenza dei militari nelle aree di maggiore tensione e di guerra dove siamo presenti.
In ultima analisi anche sul tema del Quirinale come sul rapporto con gli impegni più delicati e difficili, compreso il rapporto con le forze politiche e il Parlamento specie sui temi dell’economia, della scuola , delle questioni ambientali ed energetiche non minimizzando in alcun modo problemi e difficoltà anche rilevanti, il presidente Draghi ha sempre espresso fiducia nel senso di responsabilità nei confronti dei partiti che sostengono il governo anche se non di rado da posizioni molto diverse e non facilmente all’apparenza compatibili hanno saputo trovare alla fine un punto di equilibrio e di compromesso del quale Draghi ha più volte apprezzato lo spirito costruttivo che merita l’attenzione favorevole ed il rispetto di tutto il paese.