Si possono mettere sullo stesso piano l’ex presidente della commissione europea (che all’epoca della commissione Mitrokhin voluta da Berlusconi qualcuno voleva far passare per spia sovietica) con un condannato, coinvolto in vicende di prostituzione, con sodali condannati per mafia e una vicenda (il caso De Gregorio) di compravendita di parlamentari per far cadere il governo dell’Ulivo?
Ovviamente non si possono mettere, ma la destra che mette sullo stesso piano fascisti e partigiani ovviamente non fa fatica a mettere sullo stesso piano due figure così diverse non solo politicamente ma soprattutto eticamente e moralmente.
Sarebbe bella una cosa che il nuovo Capo dello Stato nominasse senatori a vita Berlusconi e Prodi, simboli di una stagione travolgente e drammatica come quella della Seconda Repubblica: sarebbe un modo nobile per pacificare e svelenire una politica che negli ultimi anni non ha dato il meglio di se stessa”.
Lo propone Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e leader di ‘Coraggio Italia’.
A parte il coraggio di equiparare Berlusconi a Toti, si può nominare senatore a vita uno che candidava Nicole Minetti e telefonava alla questura di Milano dicendo che Ruby era la nipote di Mubarak e che – sempre per tornare a De Gregorio – è stato accusato di aver comprato un senatore?
Argomenti: silvio berlusconi