Silvio Berlusconi al Quirinale? Non è uno scherzo: l’indecenza della destra è tale che questa ipotesi non solo è concreta ma che – come ha ammesso Antonio Tajani – è in corso una caccia ai deputati del gruppo misto, tra cui diversi scappati di casa, pronti a cambiare idea.
La possibile candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale rappresenta “il paradosso più comico della storia parlamentare mondiale non soltanto europea”.
Il filologo e storico Luciano Canfora respinge così l’eventuale salita al Colle dell’ex presidente del Consiglio. Su Berlusconi, argomenta, “pendono ancora dei processi, sono aperti. Lui li ha rinviati accampando ogni tanto qualche mal di gola però sono aperti. Quindi la candidatura è una scoperta interessante che dobbiamo valutare. Merito evidentemente di questi signori di Forza Italia così decorosi, in doppiopetto e solenni, i quali ci stanno insegnando che per la carica di Presidente della Repubblica avere alle spalle condanne penali definitive, reati consumati e processi in corso non è un impedimento. Bene. Credo che sia il paradosso più comico della storia parlamentare mondiale non soltanto europea. Nella Repubblica romana per impedire a un candidato di correre per diventare console bastava intentare contro di lui un processo e la sua candidatura era bloccata. Parliamo del primo secolo avanti Cristo”.
Insomma per il filologo il “vertice di Forza Italia ci insegna questo: il reato non impedisce l’ascesa alla Presidenza della Repubblica. Mettiamo questo in un nuovo manuale di diritto penale. Visto che si parla di una figura femminile, si potrebbe suggerire loro Nicole Minetti, magari ha già compiuto 50 anni perché noi la conosciamo da decenni. Indaghiamo.”, conclude Canfora facendo leva sull’ironia.
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