La condanna di Draghi: "Dai No Vax dipendono gran parte dei nostri problemi"
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La condanna di Draghi: "Dai No Vax dipendono gran parte dei nostri problemi"

Cosa ha detto il Premier alla conferenza stampa organizzata per fare i punto sulle nuove misure

La condanna di Draghi: "Dai No Vax dipendono gran parte dei nostri problemi"
Mario Draghi
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10 Gennaio 2022 - 19.10


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Era attesissima la conferenza stampa di Mario Draghi, specie perché le nuove regole – bisogna dirlo, confuse – hanno lasciato molte perplessità su parecchi temi. 

Scuola

“La scuola non va abbandonata. Nessuno degli altri paesi europei le ha mai chiuse. La Dad crea disuguaglianze”. Questo il punto del premier sulla situazione scolastica, che appare caotica dato che molti presidi hanno denunciato di non essere in grado di gestire in maniera autonoma il ritorno degli studenti con l’attuale situazione pandemica. 

“La scuola è fondamentale per la democrazia va tutelata, protetta, non abbandonata. Il governo ha la priorità che la scuola stia aperta in presenza. Basta vedere gli effetti della diseguaglianza tra gli studenti causati dalla dad per convincersi che questo sistema scolastico provoca delle diseguaglianza destinate a durare, che si riflettono su tutto il futuro della loro vita lavorativa, anche sul futuro lavorativo e salariale. Non ha senso chiudere la scuola prima di aver chiuso tutto il resto e non ci sono i motivi per farlo. Bisogna respingere un ricorso generalizzato alla Dad”.

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Il Ministro della Pubblica Istruzione Bianchi aggiunge: “l 3,07% dei Comuni ha disposto ordinanze di chiusura: una situazione che non è, quindi, dilagata”. 

Vaccini 

Sulla questione vaccini Draghi è durissimo: “Non dobbiamo perdere di vista una costatazione: gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati. Quindi c’è l’ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono vaccinati  a farlo, anche con la terza dose”, è l’invito del premier. L’obbligo dei vaccini per gli over 50 “lo abbiamo fatto sulla base dei dati, essenzialmente, che ci dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi, le terapie intensive sono occupate per i due terzi dai non vaccinati. Siamo stati tra i primi ad adottare l’obbligo” di vaccino “per tutta una serie di categorie”, ma “ora la circolazione del Covid mette di nuovo sotto pressione i nostri ospedali, soprattutto per l’effetto sulla popolazione non vaccinata. È un quadro dove occorre colpire la pandemia, il virus con lo strumento più importante, il vaccino, accelerando, anche con hub aperti di notte. Nello stesso tempo bisogna cercare di non fare come l’anno precedente, quando era giustificato tenendo chiuso tutto”.

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Economia

“Il governo sta affrontando la sfida della pandemia e la diffusione di varianti molto contagiose con un approccio un pò diverso rispetto al passato: vogliamo essere molto cauti, ma anche cercare di minimizzare gli effetti economici, sociali, soprattuto sui ragazzi e le ragazze, che hanno risentito delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione”.

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