Berlusconi al Quirinale? Se il padrone di Forza Italia riuscirà a portare a termine la sua campagna acquisti tra gli scappati di casa del gruppo misto ce la potrebbe fare.
Altrimenti? La Lega in parte sogna e in parte evoca ribaltoni che potrebbero essere possibili perché in questa legislatura può accadere di tutto.
“Draghi ha un lavoro da portare avanti, che non sarebbe giusto fermare ora”. Ne è convinto Lorenzo Fontana, deputato e vicesegretario della Lega, intervistato da ‘Il Messaggero’.
Fontana ribadisce quello che qualcuno ha definito il piano B della Lega, ovvero, se Silvio Berlusconi non dovesse passare, tornerebbe l’asse gialloverde con il M5s per eleggere un nuovo presidente della Repubblica di centrodestra, assieme ad Italia Viva: ”Sta tutto a Berlusconi. Se ci dice che ha i numeri, la Lega c’è. Ma aspettiamo una sua indicazione. Del resto lui è una persona intelligente e di esperienza, prima di candidarsi farà bene i conti, evitando di finire in una situazione che non lo porti al Colle, per tutelare la sua immagine. Se poi il nome alla fine non sarà lui, decideremo insieme la strada da percorrere”.
“La premessa -spiega Fontana- è che il centrodestra sia compatto. È fondamentale che le componenti restino insieme, perché solo così si può far valere il fatto di avere la maggioranza relativa di voti.
Dopodiché siamo consapevoli di non avere i numeri per eleggere un nuovo Capo dello Stato dalla quarta votazione, né tanto meno nelle prime. Inevitabile provare ad avere un candidato capace di superare l’impasse e prendere voti all’esterno”. Cosa intende per esterno? “In primis il gruppo misto, specie per quei deputati e senatori che provengono dall’area di destra”, replica Fontana.
Infine: ”Poi Italia Viva, che è il gruppo politico con cui c’è maggiore affinità e dialogo. E infine i 5S perché restano il partito con i numeri migliori, per cui trovare un candidato insieme a loro consentirebbe una soluzione facile e veloce”.