Berlusconi al Quirinale? Anche no. Perfino lo schieramento di destra ha capito che sarebbe una catastrofe.
“Siamo consapevoli che la candidatura di Berlusconi rischia di rallentare, o addirittura di vanificare, la costruzione di un grande partito liberale europeo, l’obiettivo a cui teniamo e che per noi va anche oltre il Quirinale. Però attendiamo correttamente la verifica della coalizione cui apparteniamo”.
Lo ha detto, in un’intervista a Repubblica, Gaetano Quagliariello, tra i fondatori al fianco di Giovanni Toti di Coraggio Italia.
Il senatore si dice d’accordo sull’appello del leader Pd Letta per un patto di legislatura per il Paese e per un atto di tutela per Mario Draghi. “L’Italia è a un bivio – ha sottolineato – Potrebbe prendere lo slancio e fare il salto a cui puntiamo tutti. Oppure come dire…”.
“C’è il rischio di cancellare un percorso importante – ha proseguito – Alcuni di noi, anche dal punto di vista personale, hanno rinunciato a lusinghe e a offerte politiche che miravano a fare andare avanti il Conte II. Ma il nostro guardare avanti è stata la premessa per far partire la stagione Draghi. Ecco perché siamo interessati a preservare il patto di legislatura e la figura del premier”.
Se siete i più tiepidi, o più lucidi, sulle ambizioni di Berlusconi, perché non essere chiari? “Direi che siamo i più leali – ha risposto Quagliariello – Abbiamo detto al presidente di Fi quello che tutti vedono: siamo in un Parlamento ‘liquido’. È molto difficile oggi che uno dei due schieramenti ce la faccia da solo. Berlusconi credo lo sappia bene. Ma non saremo certo noi a cancellare questa opzione”.
Mattarella al bis o Draghi al Quirinale? “Il mio non è un auspicio, ma una previsione. Tenuto conto della fermezza con cui Mattarella ha più volte opposto il suo legittimo diniego, nel caso, è più probabile che si possa andare su Draghi”, ha concluso.