Il giochino di Berlusconi era imbarazzante ma destinato a durare poco. Non mancano inevitabilmente morti e feriti come si dice, specie tra i reduci di Fratelli d’Italia orientati tutti ad investire sulla prospettiva elettorale della destra ritenuta anche dalla segretaria Meloni praticamente vincente
. Per un centro destra comunque unito, senza elementi adeguati di lettura critica e di indispensabili chiarimenti di strategia specie riguardo alla prospettiva europea e al nodo mai compiutamente risolto del rapporto con l’estremismo di destra fino alle frange inquietanti della violenza neofascista proseguire comunque uniti fino alla meta.
Nonostante l’esperienza del governo Draghi con fratelli d’Italia in strenua opposizione dovrebbe insegnare qualcosa.
Ora si apre per tutti una fase nuova che giungerà sino alla scelta del candidato. Abbiamo l’impressione che vorremmo fosse un auspicio, che il presidente Draghi non venisse in alcun modo tirato in ballo o peggio strumentalizzato. Così come il capo dello Stato inequivocabilmente assente per autonoma decisione maturata e comunicata da tempo. Spetta quindi ai partiti e ai propri gruppi parlamentari una prova importante di chiarezza e di scelta.
Di condividere insieme l’individuazione di una persona autorevole ed adeguata, capace e competente per il fondamentale ruolo che l’attende, uomo o donna che sia, e rispondente con maggiore lena alla gran mole di lavoro. Indispensabile per il bene della società italiana che non può fermarsi oltre.
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