Michele Santoro è fra i più navigati e più critici del sistema politico italiano, ne conosce vizi e virtù e non si sottrae di commentare, in maniera netta e precisa come suo solito, i movimenti dei partiti politici attorno all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
“Dovrebbero dire tutti che Berlusconi è, semplicemente e chiaramente, inadatto a diventare il capo dello Stato. E invece chi non lo vuole al Quirinale, come il Pd e i Cinque stelle, si limita a definire la sua candidatura come divisiva. Oramai è come se i ‘sopravvissuti’ del sistema politico si tenessero per mano. Un girotondo nel quale si ha paura di mollare uno degli elementi. Un girotondo sul bordo di un precipizio: se lasciano andare uno, magari cascano tutti assieme. C’è una sorta di solidarietà sull’esistente. Sono un po’ colleghi: non se la sentono di parlar male di Berlusconi, che è un collega pure lui”. Lo dice Michele Santoro in un’intervista a La Stampa.
“Di Berlusconi mi sorprende la tenacia” aggiunge Santoro, “lui è uno straordinario ballerino della politica: ballerebbe il tip-tap sulla sua tomba. Ha un’irriducibile vitalità. Invidiabile, soprattutto da persone della mia età”.
Per il Quirinale, Santoro dice Draghi. “A me piacerebbe se Draghi diventasse presidente della Repubblica: con lui destra e sinistra non si sentirebbero umiliate. A quel punto i partiti potrebbero mettersi d’accordo sulle cose da fare per andare a votare. E potremmo ridare la parola al conflitto, al dibattito, alla contrapposizione”.
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