Berlusconi al Quirinale mai. Ma nel centro-sinistra tanti hanno trattato questa auto-candidatura come qualcosa di normale e non di una provocazione
Sul Quirinale e Berlusconi c’è “l’ennesimo silenzio assordante dei presunti leader del centrosinistra”.
Mattia Santori, che sarà in piazza domenica contro la candidatura di Silvio Berlusconi a presidente della Repubblica, torna a pungere i vertici di un centrosinistra “fantasma”, in questo caso per l’atteggiamento tenuto sulla prossima elezione del capo dello Stato, al voto da lunedì.
“Domenica- scrive la sardina sui social- saremo in piazza a Roma insieme al Popolo Viola non perché crediamo che Berlusconi abbia grosse chance di essere eletto presidente della Repubblica, né perché pensiamo che sia peggio di Pera, Cartabia, Casellati o altri nomi che girano in queste ore. Scendiamo in piazza perché ci fa schifo che la politica di oggi non abbia niente di meglio da offrire che un ritorno ad un passato che speravamo chiuso per sempre”.
Dal centrodestra, “incapace di staccarsi dal cordone ombelicale del populismo, al centrosinistra, eterno fantasma quando si tratta di presidiare il campo culturale e comunicativo”.
Alcuni, prosegue Santori, “ci hanno addirittura chiesto di avanzare nomi alternativi, come se avessimo voti in Parlamento o potere contrattuale. Tutto ciò che possiamo fare è ricordare i danni che il berlusconismo ha fatto a livello collettivo e individuale, ridicolizzare l’anacronismo della destra, e l’ennesimo silenzio assordante dei presunti leader del centrosinistra. Noi in piazza c’eravamo contro Berlusconi, e ci siamo stati per arginare la cavalcata indisturbata di Salvini. Quindi potrete pure dirci che siamo quattro gatti, o che siamo ininfluenti. Ma non venite a dirci che siamo incoerenti”.