La linea è quella di dire che avrebbe avuto i voti. Ma in realtà i capricci del signor Bunga Bunga erano destinati ad infrangersi contro il fallimento del mercato delle vacche. E anche – c’è da dire – con qualche malumore del centro-destra.
“È accaduto quello che avevo detto. Con un gesto di grande responsabilità Silvio Berlusconi ha ritirato la candidatura. Sono felice che i suoi collaboratori gli abbiano garantito che egli aveva i numeri. E non dubito che la quota di circa 50 parlamentari fosse raggiungibile, anche con i miei riscontri”.
Così dice in una nota il critico d’arte e parlamentare Vittorio Sgarbi. “Ma il mistero restava e resta il comportamento di una parte, da nessuno raggiunta, dei parlamentari della coalizione di centrodestra – continua – Toti, con molta onestà, aveva indicato nel suo gruppo 12 franchi tiratori (fra i quali si si dichiara anche Osvaldo Napoli)”.
Sgarbi poi aggiunge: “Per questo le garanzie non potevano portare a un esito assolutamente certo. Sapevo anche e so della disponibilità di molti transfughi dai 5 stelle di non volere Draghi e preferire un candidato di centrodestra sul quale oggi Berlusconi sembra orientare i suoi parlamentari e quelli dei suoi alleati”.
Insomma “arrivato a questa convinzione sarei stato felice che Berlusconi accogliesse il mio suggerimento di indirizzare una lettera simile a quella presentata oggi ai suoi elettori e agli italiani, ma con qualche ulteriore suggestione sopra il profilo del candidato; sarei felice se Berlusconi la condividesse”.
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