Il dietro-front di Silvio Berlusconi ha generato due tipi di reazioni: la pima è stata quella di credere che il passo indietro del cavaliere sia stato una sorta di atto di generosità da parte sua, quando invece si tratta di una decisione della coalizione di destra per prendere una decisione unitaria e non divisiva; la seconda, invece, ha generato una reazione di malcontento riguardante molti esponenti della destra stessa tra cui anche Gianfranco Rotondi.
Rotondi stesso è infatti intervenuto sulle polemiche successive alla candidatura e al ritiro della stessa di Silvio Berlusconi al Quirinale.
“Alcuni giornali trattano come uno ‘scoop’ qualche nostro sfogo nella chat del gruppo, dove si scrive esattamente quando si vuol far trapelare subito qualcosa (la chat è in presa diretta con i giornalisti, come tutte le chat parlamentari). In questo caso poi non c’è bisogno di scrutare la chat, basta guardarci in faccia per capire quanto siamo arrabbiati, e quanto lo saremo ancora anche dopo questa settimana. Voglio solo aggiungere che né in chat né altrove vi sono state critiche dei ministri o di altri verso l’on. Tajani, che è stato superlativo, mettendo la faccia quasi da solo in una battaglia che per alcuni era velleitaria e invece rappresentava e secondo me rappresenta ancora una possibilità concreta oltre che una condizione di dignità”.
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