Quirinale, spunta il nome di Nino Di Matteo: chi è il magistrato antimafia che si oppose a Berlusconi al Colle
Top

Quirinale, spunta il nome di Nino Di Matteo: chi è il magistrato antimafia che si oppose a Berlusconi al Colle

Nino Di Matteo è stato tra i più votati al quarto scrutinio, nonostante la quarta chiama si sia ancora conclusa con un nulla di fatto. 

Quirinale, spunta il nome di Nino Di Matteo: chi è il magistrato antimafia che si oppose a Berlusconi al Colle
Nino Di Matteo
Preroll

globalist Modifica articolo

27 Gennaio 2022 - 15.59


ATF

Tra i tanti nomi che si stanno proponendo per il successore di Sergio Mattarella al Quirinale c’è anche quello di Nino Di Matteo, proposto da alcuni ex M5s. Magistrato, dal  2012 è presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo. 

Divenuto pubblico ministero a Palermo nel 1999, si fiondò con tutto se stesso sulle stragi di mafia in cui furono massacrati i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli agenti delle rispettive scorte, oltre che sugli omicidi di Rocco Chinnici e Antonino Saetta; per l’omicidio Chinnici ha rilevato nuovi indizi sulla base dei quali riaprire le indagini e ottenere in processo la condanna anche dei mandanti, riconosciuti in Ignazio e Antonino Salvo, mentre per l’omicidio Saetta ottenne l’irrogazione del primo ergastolo per Totò Riina. Nel 2019 viene eletto consigliere del Consiglio superiore della magistratura.

Dal 1993 Nino Di Matteo è sotto scorta. Si trovò a indagare  sulle stragi e gli omicidi di Giovanni Falcone (e sua moglie Francesca Morvillo), Paolo Borsellino e gli agenti delle relative scorte. 

Nelle settimane scorse, Di Matteo si è opposto fermamente alla candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale. Nel corso della trasmissione ‘Mezz’ora in più’ dichiarò infatti: “Volevo ricordare, ed è un dato di fatto, che in una sentenza definitiva della Corte d’appello ma con il bollo della Corte di Cassazione, che ha condannato per concorso in associazione mafiosa Marcello Dell’Utri, è sancito che Dell’Utri, all’epoca non senatore, fu intermediario di un accordo stipulato nel 1974 e rispettato da entrambe le parti fino al 1992 tra le famiglie di vertice della mafia palermitana e dall’allora imprenditore Silvio Berlusconi”.

Nino Di Matteo è stato tra i più votati al quarto scrutinio, nonostante la quarta chiama si sia ancora conclusa con un nulla di fatto. 

Native

Articoli correlati