Una donna che esprima un grande valore. E non una donna solo perché donna in questo caso la scelta non sarebbe qualificante.
“Nei giorni scorsi ho ricordato che non basta ‘essere donna’, ma è necessario che quella donna faccia della differenza di genere un valore, senza replicare modelli maschili di potere. Oggi voglio aggiungere, in questa stessa logica, che strumentalizzare candidature femminili in quanto tali – cercare una donna perché donna, sperando di sparigliare le carte – squalifica le donne e il loro fondamentale ruolo nella politica. Il metodo è uno, e uno soltanto: condivisione, responsabilità, capacità di mettere al centro il bene della Repubblica e le aspettative di chi guarda a noi in questi giorni.
L’elezione del/la Presidente non è una partita a punti, con vinti e vincitori. Ma è – o almeno dovrebbe essere – il risultato di un esercizio politico basato sul dialogo, sul confronto aperto e laico, sulla reciproca fiducia”. Lo scrive su Facebook la senatrice Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Pd.