Dentro M5s c’è uno scontro tra Conte e Di Maio: il partito democratico non interviene ma spera in un chiarimento, visto che l’alleanza sembra poter portare frutti interessanti.
E Bettini difende Conte: “Non ho avvertito nessuna trama tra Conte e Salvini. Il leader M5s ha svolto la sua legittima iniziativa politica. Si è rivelato un alleato inaffidabile? Rispondo con le parole del mio segretario Letta: mi fido di Conte. Non mi ha deluso. Ha mantenuto la strategia unitaria con il Pd e ha portato il suo partito su posizioni europeiste, di governo, di fiducia nella scienza, senza tradire i suoi principi. La definizione di ‘punto di riferimento fortissimo dei progressisti’? Questa è una polemica ridicola. Zingaretti ha pronunciato quelle parole, da me condivise, durante la fase nella quale Conte presiedeva un governo progressista, che andava tutelato e aiutato per il bene dell’Italia. Ora è tutto cambiato, a partire dal ruolo dell’ex premier. In questo momento, piuttosto, si tratta di ricostruire un futuro unitario per tutte le energie democratiche. Di Maio ha un ruolo decisivo nel governo Draghi, in quanto Ministro degli Esteri. Conte è il leader del M5s: l’interlocutore principale rimane lui. C’è un confronto dentro il movimento e va seguito con rispetto; nella consapevolezza che saranno i loro iscritti, gruppi dirigenti, eletti a dover dirimere i nodi con i metodi e le regole che decideranno. Il tifo esterno aumenterebbe la confusione. L’importante, per me, è che il partito di Conte rimanga ben piantato nel campo democratico”.
Così Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, in una intervista rilasciata a Repubblica si esprime sulle prospettive del Movimento 5 Stelle.
La nuova legge elettorale
“Serve modificare la legge elettorale, occorre il proporzionale con sbarramento al 5%. I partiti devono definirsi meglio e radicarsi. I governi vanno formati sulla base di programmi alla ‘tedesca’, precisi e realisti. Compromessi alti per il bene della Nazione. Penso ci siano le condizioni per trovare un’intesa in Parlamento. Anche Salvini sta riflettendo. Ha pagato il peso dell’intera coalizione sulle sue spalle”.
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