Il post-Quirinale ha cambiato le carte in regola riversandosi sui consensi ai partiti: ora la Meloni è davanti a tutti. E, secondo il rilevamento effettuato da Alessandra Ghisleri per la Stampa, l’intransigenza di Giorgia Meloni ha pagato eccome.
“Tutti i leader politici che hanno partecipato attivamente all’elezione ad eccezione di Matteo Renzi (+4.2%) e Giorgia Meloni (+2.7%) perdono consensi nell’indice di fiducia rispetto alla fine dell’anno appena passato – scrive la Ghisleri a commento del sondaggio sulla Stampa-. Matteo Salvini (-5.3%) e Giuseppe Conte (-5.2%) guidano la classifica perdendo in un mese circa il 5.0%; tuttavia nel confronto con dicembre 2021 in minore difficoltà troviamo anche Enrico Letta con -1.5% e Luigi Di Maio (-1.1%). Storia a parte per Silvio Berlusconi che da candidato alla guida del Paese con il suo ritiro perde il 2.1% delle preferenze dei suoi fan. Anche il presidente del Consiglio, pur rimanendo in testa alla classifica rispetto a dicembre 2021 perde il 3.7% insieme al suo governo (-3.5%)”.
Sui partiti l’esito è stato analogo, anche se Ghisleri avverte: “È necessario ricordare che registrando questi voti, a caldo dopo un’intensa settimana mediatico-politica, è opportuno leggere i numeri come possibili indicazioni su cui iniziare a lavorare e non come pietre”. Comunque. “Fratelli di Italia in due settimane guadagna il 2.2% arrivando al 21.1% e diventa il primo partito a scapito della Lega di Salvini che perde l’1.8% registrando il 16.7% dei consensi. Nel centro destra anche Forza Italia (7.4%) paga lo scotto lasciando quasi un punto percentuale nel campo del non voto. Anche nell’area del centro sinistra il Pd di Enrico Letta perde lo 0.8% attestandosi al 20.8%. Non meglio il M5S che nella confusione generale riesce a mantenere il 14.2% perdendo solo lo 0.2%. Anche Azione di Carlo Calenda perde lo 0.7% ritrovandosi al 4.1%, mentre Italia Viva lo guadagna ritornando al 3.0%”, scrive Ghisleri.
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