La retrocessione delle Marche in zona arancione è al centro dell’accusa che il Pd volge a FdI alla guida della Regione: “Se è vero che questa ‘retrocessione’ non è dovuta al numero dei contagi ma a quello dei ricoveri, non è difficile comprendere come tale situazione sia stata determinata da chi in questi mesi ha preferito andare a braccetto con i movimenti No Vax anziché promuovere la campagna vaccinale”.
Il Pd sembra non aver digerito le critiche avanzate al Governo, in particolare, dal vicepresidente della Regione Mirco Carloni e dal governatore Francesco Acquaroli. “È altissima l’incidenza dei non vaccinati tra i malati di Covid ricoverati nei nostri ospedali – continuano i dem – Invece di attaccare il Governo, Acquaroli e i suoi assessori dovrebbero farsi un esame di coscienza circa il loro operato che ha portato a esercitare sugli ospedali una pressione divenuta ormai insostenibile e, in alcune zone della regione, quasi drammatica”.
La zona arancione scatterà dunque da lunedì 7 febbraio. “Da mesi – aggiunge il consigliere dem Antonio Mastrovincenzo – denunciamo un incremento non veritiero del numero dei posti di terapia intensiva disponibili, con l’unico intento di sfuggire al cambio di zona. Da mesi chiediamo più hub vaccinali, più tamponi, l’apertura di Covid hotel per arginare il contagio. Da mesi chiediamo un atteggiamento più responsabile dell’assessora alla Cultura (Giorgia Latini) che con le sue dichiarazioni ha costantemente messo in dubbio l’efficacia dei vaccini. Da mesi chiediamo un assessore alla Sanità (Filippo Saltamartini) che dia risposte concrete ai cittadini invece di sparare annunci e numeri non rispondenti alla realtà”.
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