Scesi in piazza in tutta Italia per far sentire la propria voce: no alla reintroduzione degli scritti all’esame di maturità e non solo. ”Gli studenti che si stanno mobilitando in questi giorni hanno tutte le ragioni per protestare. Ne hanno anzi sin troppe. La pandemia ha messo in piena evidenza guasti antichi del nostro sistema scolastico e nessuno in questi due anni di Covid ha pagato un prezzo più alto dei giovani e degli studenti. La tragica morte di Lorenzo Parelli ha dimostrato che l’alternanza scuola-lavoro è precisamente quel che noi avevamo denunciato sin dal primo momento:
la possibilità per le aziende di avere a disposizione forza lavoro gratuita. Questo non c’entra niente con la necessità di insegnare un mestiere agli studenti. E’ solo un’oscena forma di sfruttamento che oltre tutto mette la vita stessa degli studenti a rischio”. Lo ha affermato la capogruppo di Leu al Senato Loredana De Petris.
”La reazione dello Stato a queste proteste – ha aggiunto – non può e non deve essere repressiva. Quel che è successo a Torino e in altre città non deve ripetersi mai più. La ministra Lamorgese riferirà in Parlamento la prossima settimana per spiegare cosa sia successo e spero per garantire che non accadrà di nuovo. Credo sia l’occasione opportuna anche per tornare a chiedere il numero identificativo per gli agenti in servizio di ordine pubblico. È una misura necessaria da ogni punto di vista: anche -conclude De Petris- per tutelare l’onore della stragrande maggioranza degli agenti, che svolge egregiamente e con misura le funzioni di difesa dell’ordine pubblico”.