E’ una destra che tende a mettere la polvere sotto il tappetto. Siamo alle solite moine tra Salvini e Meloni quando la realtà è ben diversa, specie dopo le tensioni dovute alla rielezione di Mattarella.
Un messaggio per Giorgia Meloni? “Oggi è San Valentino, quindi non può che essere un dolce biglietto: superiamo incomprensioni, interessi di parte. La gente non vuole litigi e battibecchi. Uniti si vince. Sto lavorando con Berlusconi e Meloni perché solo uniti si vince”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite di Rtl 102.5, per il quale sicuramente “non dobbiamo tornare indietro” ma “ripartire da alcuni progetti comuni” come “lavoro, taglio delle tasse, taglio della burocrazia, sicurezza”.
“In primavera ci saranno i referendum” sulla giustizia “che, dopo trent’anni, mettono in mano agli italiani il cambiamento che il Parlamento non è riuscito ad approvare o che non vuole fare. Spero che tutto il centrodestra sia compatto”, afferma ancora.
Sulla partita del Quirinale, dice, “provo rammarico per non essere riuscito a eleggere una donna. Abbiamo fatto nomi” da Casellati a Belloni a Cartabia, “ma non ne andava bene uno. Mentre qualcuno provava a costruire altri giocavano a catenaccio e si limitavano a dire di no”.
Governo Draghi? “I bilanci sono abituato a farli alla fine. Rifarei quello che abbiamo fatto, ovvero dire di sì all’appello del Presidente Mattarella in piena pandemia. Ovviamente governare con Pd e M5S non è semplice, però in un periodo eccezionale bisogna fare sforzi eccezionali”, afferma il leader, che sulla fine dello stato di emergenza dice: “Spero che si superino obblighi, restrizioni, green pass e super green pass e si torni alla vita normale. Con attenzione e con cautela”. “Penso e spero che a coloro che sono guariti vengano tolti obblighi e restrizioni”, l’auspicio del leader leghista.
Matteo Salvini rilancia quindi il tema della “pace fiscale”. Serve “una grande operazione di giustizia fiscale” con “rottamazione” e “rateizzazione” delle cartelle e “questo sarà un tema che la Lega porterà con forza al tavolo del governo”. Bisogna “portare in Cdm domani una manovra tra i 5 e 7 miliardi” per mitigare il costo delle bollette, la proposta del segretario della Lega.
Il superbonus “è uno strumento assolutamente efficace, stiamo lavorando per rinnovarlo, aumentando la possibilità della cessione del credito” perché bloccarla “significa bloccare l’edilizia”, ha spiegato ancora. Giorgetti dice che non basta il superbonus? “Ovvio che non basta, però è fondamentale andare avanti su questa strada per aiutare gli italiani e un settore come l’edilizia”, osserva l’ex ministro dell’Interno.
Il reddito di cittadinanza? “E’ una forma di concorrenza sleale al lavoro, un disincentivo all’occupazione”, rimarca.
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